Fermata contro la Lazio l’emorragia dicembrina, Luciano Spalletti si arrovella su come far riprendere all’Inter il ritmo Champions. La parola chiave nella testa del tecnico rimane «equilibrio». Nelle valutazioni, ma soprattutto nella disposizione in campo. Secondo La Gazzetta dello Sport in un ambiente con la «sindrome da crollo», Spalletti sta lavorando molto di psicologia. Con la carota, ricordando ai suoi che il primato fino a metà dicembre non è stato frutto del caso ma del loro sacrificio. Ma anche col bastone, come quando dopo il k.o. col Sassuolo ha detto di voler capire chi ha davvero la personalità per reggere certe pressioni. In fondo il 58enne toscano sta facendo un casting approfondito per valutare chi è da Inter e chi no. Il nodo però sarà capire come e quando si potrà intervenire sul mercato per rinforzare la rosa. Ad oggi bisogna lavorare con quello che c’è e allora diventa fondamentale non solo la sfida di Firenze ma soprattutto sfruttare la sosta per ridare all’Inter le certezze mostrate in autunno.
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Da Icardi servito meglio fino al ritorno di alcuni big: come riprendere il ritmo Champions
Premesso che non ci sono segreti o bacchette magiche e che in fondo l’Inter ha sì segnato un solo gol negli ultimi 600’ di gioco, è anche vero che con l’Udinese per un tempo la squadra ha creato (ma sprecato) tanto, che a Reggio Emilia Icardi si è mangiato tre gol surreali, il nodo tattico da inizio stagione è legato alla trequarti. L’Inter non ha centrocampisti che fanno gol e dipendere da una coppia (Icardi e Perisic hanno segnato il 70% delle reti nerazzurre) è pericolosissimo. Pensare a un cambio di modulo sembra improbabile, quindi potrebbero cambiare alcuni interpreti. Con Gagliardini e Vecino davanti alla difesa e Borja dietro a Icardi, l’Inter ha trovato solidità ma manca la scintilla alternativa ai cross per accendere Icardi. Quello che ha i numeri per mettere Maurito davanti al portiere è Brozovic. Il croato – che peraltro vede la porta e con tre gol all’attivo straccia la concorrenza di reparto – ha la creatività per inventare l’ultimo passaggio anche da posizione centrale. Ha pescato Icardi due volte a Benevento e due col Sassuolo. Se poi l’argentino torna umano e sbaglia, è un altro discorso. L’alternativa si chiama Candreva. L’ex laziale si è già mosso da trequartista proprio a Roma, ha un gran tiro e avvicinato alla porta potrebbe sbloccarsi, visto che ha sì sfornato 8 assist ma senza segnare mai.
A quel punto servirà però un esterno offensivo. Pronto Cancelo, che pure convince anche da terzino. Alle spalle del portoghese potrebbero muoversi Santon o Nagatomo, in attesa del recupero di D’Ambrosio, verso fine gennaio. Dovrebbe invece rientrare già il 21 contro la Roma Miranda. Vero che quando ha giocato Ranocchia non ha sbagliato nulla, ma l’esperienza del brasiliano pesa e la possibilità di ruotare gli uomini non guasta mai. Proprio l’impossibilità di rifiatare sta condizionando soprattutto gli stessi esterni offensivi. Perisic e Candreva ultimamente sono stati meno brillanti in entrambe le fasi, visto che Spalletti chiede loro un grande sacrificio pure in copertura. Buon per l’Inter che tra l’anticipo con la Fiorentina e il posticipo con la Roma avrà la sosta più lunga della A. Obbligatorio staccare e poi ricaricare le pile con 8 giorni di vacanza. Alla ripresa, fissata per il 14 gennaio, Spalletti e lo staff verificheranno che siano stati fatti i compiti per le vacanze assegnati a ciascuno e si concentreranno sui giallorossi. In fondo l’Inter è l’unica delle prime 5 a non avere perso alcuno scontro diretto, nel ritorno attende le big al Meazzae dopo la Roma avrà un calendario «soft» fino al derby del 4 marzo.
(Fonte: Luca Taidelli, La Gazzetta dello Sport 3/1/18)
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