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"Un’Inter ancora tremante contro il grande Bayern". Così La Gazzetta dello Sport analizza l'atteggiamento dell'Inter in occasione della sfida vinta dai bavaresi per 2-0 a San Siro.
Per la 'Rosea' serviva maggiore coraggio dopo il k.o. nel derby contro il Milan: "Se la differenza di valori era arcinota, era lecito aspettarsi più coraggio, almeno come reazione orgogliosa dopo la botta col Milan".
Le esclusioni eccellenti dall'inizio non hanno sortito l'effetto sperato: "Fuori tre totem nella notte più difficile: ben più dell’out di De Vrij, balbettante in questa epoca, capitan Handa che guarda da fuori l’inizio dell’era Onana ha fatto rumore. Ma forse è stato perfino più fragoroso vedere fuori per 90’ interminabili Barella: sarà stato pure svagato oltre il consentito contro il Diavolo, ma resta comunque la dinamo dei nerazzurri. La rivoluzione delle scelte non si è tradotta però in ardore in campo, anzi mai questa squadra era stata così bassa, per scelta e per necessità, dall’inizio alla fine di una partita, da quando Simone è alla guida".
Milan e Bayern in cinque giorni, un mini-ciclo infernale che può condizionare la stagione nerazzurra secondo il quotidiano: "Il destino è stato crudele a mettere due sfide così una dietro l’altra, ma questi cinque giorni rischiano di complicare il decollo nerazzurro, dal punto di vista dell’equilibrio mentale più che nella classifica: avere 0 punti dopo aver affrontato il grande Bayern era nelle cose e anche in Serie A la vetta è pienamente raggiungibile. Semmai è decisivo, urgente, vitale ritrovare traccia dell’Inter che fu, quella che palleggiava contro ogni rivale".
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