Ora l’obiettivo, come spiega La Gazzetta dello Sport, è realizzare il progetto anche in nerazzurro:
“Per diversi motivi finora in viale della Liberazione la macchina organizzativa non si è mossa concretamente e il progetto è stato rinviato a più riprese in attesa del momento migliore”.
LE STRUTTURE
—Al momento il motivo principale per il quale l’Inter non ha ancora costruito la squadra Under 23 è legato alle strutture.
“Ad oggi il club nerazzurro non avrebbe un posto dove fare allenare o giocare la squadra. Ad Appiano Gentile non c'è spazio per due formazioni e Interello al momento non riuscirebbe ad assorbire l'"ingombro" dell'Under 23”.
Per quanto riguarda le partite, la prima opzione è rappresentata dallo stadio Ernesto Breda di Sesto San Giovanni sarebbe la prima opzione da esaminare:
“In caso di accelerazione verso la prossima stagione, la soluzione potrebbe essere trovata individuando un centro d'allenamento adatto - difficile ma non impossibile - oppure optando inizialmente per un Interello magari rinnovato con lo spostamento altrove di altri gruppi del vivaio. Il nodo principale è questo, perché un centro sportivo non si trova né costruisce in tempi rapidi e l'Inter vuole fare le cose per bene, dando alla seconda squadra una casa adatta”.
COSTI
—L’Under 23 rappresenta un costo, non è un segreto. La spesa si aggira attorno a qualche milioni di euro,
“Da questo punto di vista l'arrivo di Oaktree può riportare in quota l'idea della seconda squadra, perché le condizioni sono meno stringenti e perché il fondo statunitense vede i giovani di buon occhio come possibile strategia per contenere i costi della rosa e aumentarne i margini di ricavo. Le indicazioni per la sessione”.
GLI UOMINI
—Da non sottovalutare l’aspetto legato ai calciatori e allo staff per costruire il progetto.
“Una squadra di Serie C ha esigenze ben maggiori di una Primavera e per questo l'Inter dovrebbe decidere chi scegliere per i vari ruoli: non solo l'allenatore, ma anche lo staff, il team manager, magari un direttore sportivo dedicato e così via. Insomma, ci sarebbe da fare parecchio lavoro preventivo per creare i presupposti fondamentali alla seconda squadra” aggiunge la Rosea.
Sulla rosa:
"I Francesco Pio Esposito e gli Issiaka Kamate di domani, per esempio, non farebbero parte del progetto. Sarebbe ancor più efficace, invece, un meccanismo di "promozione" dalla Primavera nel corso della stagione, quando il club nota che un talento è sprecato in quella categoria. Si pensi al Valentin Carboni dell'anno scorso o allo stesso Esposito, che avrebbero potuto godere di un percorso invece alla Vanja Vlahovic dell'Atalanta: 19 gol in 20 partite di Primavera e poi lo spostamento in Serie C dove ha già segnato cinque volte".
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