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GdS – L’Inter sta crescendo? Mancini concede il fianco, stupisce la scelta…

Alessandro De Felice

Cerchi la nuova Inter, ma gira e rigira e ti ritrovi ancora quella vecchia, con gli stessi errori e le stesse incertezze mostrate nei mesi scorsi. A pochi giorni dall’inizio del campionato, una domanda sorge spontanea, scrive...

Cerchi la nuova Inter, ma gira e rigira e ti ritrovi ancora quella vecchia, con gli stessi errori e le stesse incertezze mostrate nei mesi scorsi. A pochi giorni dall'inizio del campionato, una domanda sorge spontanea, scrive l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport: "L'Inter sta crescendo oppure no?". La "rosea" si chiede se quella di Roberto Mancini è una strategia con rischi calcolati o se in realtà c'è seriamente da preoccuparsi.L'Inter scende in campo vestita da 4-4-2, ma stupisce la scelta di schierare Hernanes e Kovacic esterni di centrocampo. Una mossa che costa alla squadra di Mancini almeno venti minuti di masochista esposizione alle folate rossonere. Questa volta nel derby scendono in campo quelli buoni, scrive Dalla Vite sulle pagine del quotidiano nazionale, ma di buono si vede veramente poco. Con l'ingresso di Brozovic in campo per un acciaccato Hernanes ed il passaggio ad un modulo più congeniale, l'Inter riordina le idee e si mostra più pericolosa, a dimostrazione che l'approccio iniziale era tutt'altro che "indovinato". La reazione nerazzurra c'è stata, ma gli interrogativi continuano ad essere molti: che programma di crescita è stato impostato su Mateo Kovacic? Perchè dopo un'intera estate a provarlo da regista, contro il Milan il croato è tornato nuovamente interno di centrocampo? E' bastato il rientro di Medel per cancellare come una spugna il lavoro svolto tra Brunico e la tournée asiatica? In realtà anche il numero dieci ci mette molto del suo: nel primo tempo si lascia scappare Bertolacci per la rete del vantaggio rossonero e dopo non serve a Brozovic un assist semplice semplice, preferendo la soluzione personale. Mancini osserva perplesso e deluso l'epilogo dell'azione del proprio centrocampista e dalla panchina si lascia scappare un "ma non la passa mai" che la dice lunga.La partita contro il Milan serviva a dimostrare due cose: la ritrovata solidità difensiva e la facilità nell'arrivare in zona gol, sfruttando tutta la qualità a disposizione sul terreno di gioco. Purtroppo non si è visto nulla di tutto questo: Miranda e Murillo devono ancora mangiarne di pappa per consolidarsi come leader del pacchetto arretrato, mentre le bocche di fuoco non fanno ancora paura. Jovetic ha i numeri, ma la condizione è ancora approssimativa.