Malgrado la copertura che cercano di dare Candreva e Perisic, uno dei punti deboli della squadra rimangono i terzini. Come il Bologna, anche il Benevento ha puntato sulle ali del 4-3-3 per sfiancare gli esterni bassi nerazzurri. Nelle uscite sui lati, meglio Skriniar di Miranda, ma la squadra a volte fatica a rimanere corta anche perché mancano uomini di gamba in mezzo al campo. La sosta dovrà servire per completare l’inserimento di Dalbert, ancora balbettante e limitato al compitino, e per recuperare Cancelo.
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GdS – La sosta servirà a recuperare Cancelo e Gagliardini. L’ex Atalanta…
Ritmo, attenzione, errori tecnici: nelle ultime gare la squadra si è un po’ incartata
Secondo La Gazzetta dello Sport, il portoghese può essere una freccia fondamentale, potendo far rifiatare un D’Ambrosio apparso stanco, ma soprattutto regalando verve all’attacco. Candreva all’occorrenza potrebbe traslocare in mezzo. Da trequartista ha già giocato e il tiro non gli manca. Senza dimenticare Eder e gli strappi di Karamoh, gioiello da sgrezzare.
La chiave di tutto però rimane nel cuore del campo, dove mancano veri interditori, uomini rapidi e che sappiamo strappare. Limite che pesa in costruzione quanto nelle transizioni difensive. E che si lega alla difficoltà in alcune letture, con la squadra che a volte si scopre quando sarebbe meglio ragionare e rumina invece la palla dove si potrebbe affondare il colpo.
I prossimi giorni tra pochi intimi ad Appiano saranno importanti per rigenerare Borja Valero. Il taglia e cuci dell’unico intoccabile in mediana diventa meno efficace se i compagni si muovono poco senza palla. Lui poi non è un mastino. In interdizione deve fare il salto di qualità Gagliardini. L’ex Atalanta è un diesel per costituzione, ma deve trovare continuità anche nel velocizzare la giocata. Gaglia è reduce da tre panchine a favore di Vecino, che certo esplosivo non è. Dopo un volo intercontinentale, l’uruguaiano tornerà in gruppo all’antivigilia del derby. L’azzurro ha la grande occasione per regalare a se stesso e all’ Inter la grande bellezza.
(Fonte: Luca Taidelli, La Gazzetta dello Sport 3/10/17)
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