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A quei soci che chiedevano di un rilancio in chiave mercato i manager interisti hanno fatto capire che ci sarà da «soffrire» anche nella prossima estate, colpa dei rigidissimi ed ereditati paletti del fairplay finanziario. Insomma, in linea di massima - secondo La Gazzetta dello Sport - si compra per quel che si vende, anche per evitare di incorrere in sanzioni a livello di rosa in caso di accesso in Champions. Certo, l’avvento di Sabatini (mago delle plusvalenze) dovrebbe ispirare un mercato un po’ più coraggioso: investire a gennaio avrebbe un riflesso positivo sul valore complessivo della rosa, alzerebbe l’asticella degli obiettivi e allo stesso tempo darebbe la giusta forza a Sabatini e Ausilio sul fronte delle uscite di qualche pezzo pregiato entro il 30 giugno.
L’imminente arrivo di Ramires non può bastare se si vuole blindare l’accesso nell’Europache conta. Serve uno scatto di mentalità da parte di Suning, al momento ancora molto rigido sui conti e poco convinto dalla mentalità europea in generale e italiana in particolare. Sia chiaro, una certa prudenza è garanzia di solidità per il club, ma Zhang Jindong ha in casa gli uomini giusti per attuare in maniera produttiva e non troppo rischiosa una strategia più aggressiva sul mercato.
(Fonte: Matteo Brega, Mirko Graziano, La Gazzetta dello Sport 28/10/17)
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