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"La verità è che Lukaku e Dzeko erano (sono) due profili d’alto livello, centravanti con vissuti giganteschi alle spalle. Non che Morata sia da meno quanto a carriera ed esperienza, però Thuram sì. E Morata, rispetto a Lukaku e a Dzeko, si porrebbe come un compromesso. Morata non esprime la potenza di Lukaku né pareggia Dzeko come regista offensivo, perché il bosniaco, al di là dei gol, nell’Inter di Inzaghi dirigeva il traffico offensivo come un trequartista ombra. Morata ha piede fino, un elevato standard di tecnica individuale, difficile che sbagli uno stop, per esempio, ma non segna con la frequenza di Lukaku e non orchestra il reparto con la bravura di Dzeko. Sa fare tutte e due le cose, a un livello però inferiore rispetto a Lukaku per i gol e a Dzeko per le visioni. Può rappresentare una buona sintesi dei due, ma è impossibile che da solo surroghi tutti e due".
"Morata da solo non basta. Le soluzioni sono due: prendere qualcuno che segni più dello spagnolo oppure ingaggiare Morata e sostituire Correa, il quarto attaccante, con una punta che veda di più la porta e che colmi, almeno in parte, il disavanzo di reti. Forse sarebbe meglio discostarsi da Morata e andare a caccia di uno che sia più cannoniere. Lo spagnolo ha toccato la cima dei 20 gol stagionali in due sole occasioni, nel Real Madrid 2016-17 e nella Juve 2020-21. All’Atletico, nel 2022-23, è arrivato a 15. Non pochi, ma forse non abbastanza per l’Inter", analizza Gazzetta.
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