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"L’orizzonte è di medio-lungo termine. Nessuna fretta a cedere il club, ma l’intenzione di stabilizzarlo, farlo crescere e valorizzarlo ulteriormente per poi, nell’arco di qualche anno, ricavarne il massimo dalla vendita. Dopo aver osservato in queste stagioni le performance nerazzurre dentro e fuori dal campo, il giudizio dei manager di Oaktree è il seguente: l’area sportiva ha performato al massimo con le risorse a disposizione, generando risultati sportivi ed effetti economici positivi sui ricavi, mentre il percorso di sviluppo del brand Inter non è ancora completato. La fiducia è massima nei confronti dei due amministratori delegati Beppe Marotta e Alessandro Antonello, sorridenti dopo la prima riunione nella photo opportunity con Alejandro Cano, capo delle strategie globali di Oaktree, e Katherine Ralph, managing director della stessa sezione per la parte legale.
Per conseguire l’equilibrio economico la via maestra è quella dell’incremento dei ricavi, sfruttando al massimo l’esposizione prolungata sui mercati internazionali derivante dalla partecipazione alla Champions e al Mondiale per club. I manager di Oaktree, che ben conoscono i limiti dell’industria calcistica italiana (l’anno scorso il fondo fece invano un’offerta alla Lega Serie A per i diritti tv), sono fiduciosi del potenziale ancora inespresso dal punto di vista commerciale e sanno perfettamente che la leva principale per incrementare il valore dell’Inter è lo stadio di proprietà, ragion per cui prenderanno direttamente in mano il dossier, sia nell’ipotesi A (Rozzano) sia nell’ipotesi B (ristrutturazione di San Siro)".
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