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La doppietta che Nicolò Zaniolo ha messo a segno contro il Porto, ha acuito nei tifosi dell'Inter il rammarico di aver lasciato andare un talento dal grande futuro. Tutti sono sotto accusa e nel mirino dei tifosi ci sono principalmente Spalletti che non l’ha fatto mai giocare e Ausilio che l’ha ceduto per soli 4 milioni. "Nicolò Zaniolo per l’Inter è come la fidanzatina delle scuole medie che poi perdi di vista. E quando la rivedi in tv, è perché gli stanno mettendo in testa la corona di Miss Italia. Per carità, le attenuanti generiche vanno riconosciute a tutti: c’è una componente di casualità in tutta questa antipatica vicenda, a leggerla da Appiano. Ma la sfortuna, per intendersi, qui c’entra poco. E’ stata una scelta, le scelte si fanno e si sbagliano", si legge sulla Gazzetta dello Sport. "'Noi tifosi potevamo non accorgerci del talento di Zaniolo, ma c’è chi è pagato per farlo': così, più o meno, il mood generale. E così adesso qualcuno punta il dito nei confronti del direttore sportivo Piero Ausilio, reo di non aver posto il veto sul calciatore. E c’è chi invece se la prende con Luciano Spalletti, non esattamente il tecnico più convinto nel lancio dei giovani e dunque colpevole di aver convocato solo una volta in prima squadra il giovane nella scora stagione. Oltre che, naturalmente, di aver inseguito sul mercato Nainggolan al punto di lasciar partire con troppa facilità Zaniolo".
LATRATTATIVA - "Ausilio, nell’estate 2017, aveva bussato all’Entella con 1,9 milioni di euro in tasca, sufficienti per portarsi a casa il ragazzo. Zaniolo nella Primavera dell’Inter fa oggettivamente molto bene, ma non al punto di pensare a un’esplosione così immediata, almeno questo nei giudizi del club nerazzurro. La Roma vuole vendere Nainggolan, Spalletti chiede con forza di portare il belga a Milano come bonus di riconoscimento per la Champions League centrata. L’Inter allo stesso tempo ha bisogno di monetizzare le cessioni di molti dei protagonisti della Primavera 2017-18, per raggiungere i 45 milioni di euro di plusvalenza necessaria in ottica fair play Uefa. Così ecco l’incastro magico, anzi diabolico. Monchi chiede Radu, Colidio e Zaniolo ad Ausilio, l’Inter cede sul terzo nome, di fronte alla minaccia della Roma di mandare all’aria l’affare. E non potendo inserire una clausola di recompra, l’Inter ottiene almeno il 15% del prezzo della futura vendita. Magra consolazione. Il buco nero della vicenda, tra l’altro, è nella valutazione del cartellino di Zaniolo: 4 milioni e 230 mila euro, dunque non una plusvalenza clamorosa come altre tra quelle messe in piedi dal club. Era un rischio calcolato, a giugno. Calcolato male, si può dire a febbraio in totale serenità. Oddio, serenità mica tanta".
(Gazzetta dello Sport)
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