È andato in scena ieri ad Appiano Gentile l'incontro tra il presidente dell'Inter, Steven Zhang, e il gruppo squadra composto da giocatori e staff tecnico: il numero uno nerazzurro ha illustrato la situazione finanziaria del club e chiesto senza mezzi termini la rinuncia a due mensilità per ridurre i costi di gestione e dare ossigeno alle casse societarie. La risposta, seppur non ancora ufficiale, è stata però negativa: no al taglio degli stipendi. Così scrive La Gazzetta dello Sport: "Zhang ha ripetuto lo stesso discorso fatto ai suoi manager giovedì scorso. Ridurre il costo del lavoro è l'unica strada possibile per non annegare, serve responsabilità e qualche rinuncia nonostante lo scudetto appena vinto. Da qui la proposta sul tavolo dei giocatori: possono accettare e dire addio per sempre a due mensilità tra quelle che avanzano (novembre e dicembre) o respingere al mittente".
primo piano
Inter, no dei giocatori al taglio di 2 mensilità: apertura verso un piano B
Il presidente Steven Zhang ha parlato con la squadra ad Appiano Gentile e spiegato la posizione della proprietà
Risposta e piano B
"Al momento, niente risposta ufficiale, ma in fondo l'indirizzo è chiaro: a questa ipotesi di tagli lineari il no è generalizzato, senza tentennamenti. Anzi, esiste un certo disappunto per le modalità e la tempistica con cui l'informazione è arrivata alle loro orecchie: l'idillio scudetto era ancora fresco quando i primi spifferi hanno cambiato il sentimento collettivo. Il no potrebbe arrivare in forma individuale o attraverso una delegazione guidata dal capitano Handanovic.
Ma, nello stesso tempo, il gruppo aprirà al piano B del club, ovvero il differimento delle mensilità in un altro momento: ciò garantirebbe comunque risparmi immediati sui conti. [...] Di certo, entro il 31 maggio andrebbero pagate quattro mensilità (novembre, dicembre, febbraio e marzo) e entro il 30 giugno quelle di aprile e maggio: l'accordo con i singoli deve quindi stare dentro al recinto di questo mese".
© RIPRODUZIONE RISERVATA