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Arrivano i dettagli sul patto parasociale sottoscritto tra Suning e Lion Rock per la governance dell'Inter. Il gruppo che detiene la maggioranza ha sottoscritto il patto attraverso la società lussemburghese Great Horizon mentre il fondo che ha acquistato la minoranza del club da Thohir nel mese di febbraio ha sottoscritto il patto attraverso la controllata International Sports Capital. Calcio & Finanza riporta i dettagli emersi dal verbale dell'assemblea dei soci della società nerazzurra che si è tenuta al Meazza il 18 febbraio. "Secondo quanto emerge dal documento, il patto tra Suning e LionRock, il fondo di investimento con sede ad Hong Kong si è impegnato a non trasferire a terzi la propria partecipazione nell’Inter «sino alla data del quinto anniversario della data di perfezionamento del patto parasociale», salvo il consenso scritto di Suning". In sostanza il fondo che detiene la minoranza dell'Inter non potrà decidere di vendere a terzi per almeno cinque anni.
"In base allo shareholders’ agreement, siglato tra Suning e LionRock lo scorso 12 febbraio, l’azionista di maggioranza potrà invece liberamente disporre delle proprie azioni, considerato che l’azionista di minoranza si è formalmente impegnato a «concedere il proprio consenso scritto ad ogni trasferimento» da parte di Suning", si legge ancora sul sito sportivo-economico. Se poi fosse Suning a decidere di cedere l'Inter, Lion Rock ha rinunciato sia al diritto di prelazione sia al diritto di co-vendita e la stessa cosa fa il gruppo di maggioranza a sua volta.
AUMENTI DI CAPITALE - Quando c'era ancora Thohir in società Suning non ha potuto aumentare il capitale, cioé immettere risorse nel club perché operazioni del genere avrebbero diluito le azioni dell'indonesiano che quindi decideva in merito. "Tale diritto in capo all'azionista di minoranza è rimasto anche nel nuovo testo dello statuto sociale dell'Inter", quindi Lion Rock potrà esprimersi sugli aumenti di capitale e non solo perché sarà necessaria l'approvazione del gruppo anche per "Emissione di titoli azionari della società, qualora l'equity value complessivo della società preso come riferimento nella delibera sia inferiore a 400.000.000 euro; modifiche allo statuto; Modifiche delle regole relative la dimensione e il funzionamento del cda; Fusioni, trasformazioni, scissioni, vendite di rami d'azienda di importo superiore a 50.000.000 euro", come si legge ancora nello stesso articolo.
Il voto favorevole del gruppo di minoranza sarà indispensabile quindi per il rafforzamento patrimoniale della società fatto attraverso gli aumenti di capitale.
(Fonte: Calcio e Finanza)
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