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Gudmundsson: “Premier? Ho cambiato idea. Pronto per una big. Inter? Mi ha colpito…”

Gianni Pampinella Redattore 
In una lunga intervista a SportWeek, il giocatore del Genoa parla della sua stagione e del futuro

Genova, la Premier, il futuro. Nella lunga intervista a SportWeek, Albert Gudmundsson affronta diversi temi e ammette l'intenzione di voler rimanere in Italia anche dopo la sua avventura al Genoa. "Da bambino sognavo di arrivare in Premier, ma da quando gioco qui ho un po’ cambiato idea, perché mi piace così tanto stare in Italia... C’è la vita, qua... Perciò, non è che smanio per andarmene. Anche in questo caso, come in quello del mio addio al Genoa, perché succeda deve essere una roba pazzesca".

 

Quando andrai via da Genova, tutto questo ti mancherà...

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«Sicuro (lo ripete due volte). Ma non è ancora detto niente. Nel Genoa gioco come piace a me: libero».

Sei il giocatore di Serie A che più ha partecipato, con un gol o un assist, alle reti della tua squadra: quanto c’è di tuo e quanto è merito del sistema di gioco?

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«Mister Gilardino ha alzato il mio livello e, d’altra parte, io mi trovo bene sia che abbia accanto Retegui o Ekuban. Tutti noi sappiamo cosa fare in campo, come muoverci e quali spazi attaccare, e questo è merito dell’allenatore. Siamo una squadra equilibrata, un mix di esperienza e gioventù. Il risultato è che in classifica siamo undicesimi: pazzesco, per una neopromossa. E il prossimo anno il Genoa potrà fare ancora meglio».

 

Tanto da fare il salto in una grande, uscendo dalla tua comfort zone per cercare nuovi limiti, come dicesti ti piace fare nella prima intervista a Sportweek di qualche mese fa?

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«Mi sento pronto, sì, ma deve venir fuori qualcosa di veramente grosso per convincermi ad andar via di qua. Perché io, qua, ripeto, sto molto bene. E poi devo trovare un allenatore come Gilardino: come ho detto, lui mi dà molta libertà in campo»

Hai giocato contro l’Inter: cosa ti ha impressionato della squadra e quale dei loro giocatori?

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«Hanno dimostrato di essere i migliori, sanno far bene tutto. Hanno un sistema di gioco che funziona. Mi ha colpito molto Calhanoglu: imposta, difende, passa la palla forte e precisa sul corto e sul lungo, tira...».


Stessa domanda riguardo al Milan.

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«Forti, si muovono per tutto il campo e mi piace come controllano il gioco. Mi piace Reijnders, un altro che a centrocampo sa fare un po’ di tutto».

Della Juve?

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«Molto “italiana”, compatta. Con loro abbiamo pareggiato due volte, un grande orgoglio per una squadra come la nostra».

(SportWeek)