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Che pensa dei suoi avversari?
—«Non mi piace parlare molto dei rivali: preferisco concentrarmi su me stesso e sulla mia squadra. Affrontiamo un team forte che ci renderà la vita difficile: dobbiamo giocare al top per vincere».
Lukaku recentemente ha detto che lei può dominare per i prossimi 10 anni. Ha ragione?
—«Sono state belle parole da parte sua, le ho apprezzate. Ma io penso solo alla prossima partita».
Lei ha detto che il Manchester City l’ha presa per vincere la Champions: sente qualche responsabilità extra per questo?
—«Mentirei se dicessi che non sento la pressione, è ovvio che sia così. E poi è vero: avevano vinto 4 volte la Premier in 5 anni prima che arrivassi io, avevano vinto praticamente tutto: è evidente che sanno già come si fa. L’unica cosa che manca è la Champions, quindi è chiaro che io sono qui per dare una mano a vincerla, per cercare di fare una cosa che il club non ha mai fatto prima: farò del mio meglio, perché riuscirci significherebbe tutto per me».
Arriva a questa finale senza gol da 4 partite, avendone segnato solo uno nelle ultime 7. Come si sente?
—«Un gol nelle ultime 7 partite è solo un modo di vederlo. L’altro è 52 gol e 9 assist in 52 partite. Funziona in entrambi i modi. E io mi sento benissimo».
Che impatto ha avuto Guardiola su di lei?
—«Enorme. È ossessionato dai dettagli e mi piace molto lavorare con lui. Chiede a tutti di continuare a migliorare e trova sempre la cosa giusta da dirti o farti fare».
52 gol in 52 gare finora quest’anno. È possibile fare meglio?
—«Sì, sono ancora giovane e posso crescere molto. E questo è il posto perfetto per farlo, lavorando col miglior coach e i migliori giocatori al mondo. Ci sono sempre tanti modi per migliorare».
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