Prima negativo, poi debolmente positivo, quindi nuovamente negativo. Il caso del tampone di Achraf Hakimi sta agitando le ore in casa Inter. L'esterno marocchino ha saltato la Champions per un tampone prima giudicato negativo e poi, a poche ore dalla partita, debolmente positivo.
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Hakimi, Inter non furiosa per l’esito del tampone: rabbia contro la Uefa per un altro motivo
Il caso di Achraf Hakimi sta tenendo banco in casa Inter. L'esterno marocchino è risultato ieri negativo al Covid, dopo aver saltato la Champions
Nuovo tampone fatto ieri, stavolta non dalla Uefa ma dall'Inter, e risultato negativo. Come quello di stamattina
"I tamponi non danno mai certezza assoluta e un debolmente positivo (non infettante) può comunque negativizzarsi in poche ore. Insomma, nessuna anomalia tecnica, ma semmai, a fare infuriare l’Inter è il presunto difetto di comunicazione in quello strano mercoledì. Il cambio di valutazione sul tampone di Hakimi è arrivato ore dopo, a ridosso della distinta.
Era stato quindi concesso al marocchino di stare (pericolosamente) con la squadra per ore: in teoria, avrebbe potuto contagiare i compagni, con conseguente danno patrimoniale e sportivo. Non bastasse, visto il ritardo, non c’era più tempo per organizzare in giornata un altro test, necessario in casi così dubbi.L’esempio di El Shaarawy, falso positivo con la Nazionale in Polonia, è come un manifesto: dopo una brutta notizia di mattina, Stephan aveva conosciuto la sua “negatività” già in serata", racconta la Gazzetta dello Sport.
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