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Handanovic: “Derby sottotono? Lo dite voi. Stiamo ricostruendo l’Inter e ci vuole tempo. Balotelli…”

Il portiere dell’Inter, Samir Handanovic, ha parlato anche del prossimo derby e delle aspettatite sue e della squadra in questa stagione. Ecco le sue impressioni, rilasciate alla Gazzetta dello Sport: “Mazzarri chiede chiarezza?  Per usare...

Riccardo Fusato

Il portiere dell’Inter, Samir Handanovic, ha parlato anche del prossimo derby e delle aspettatite sue e della squadra in questa stagione. Ecco le sue impressioni, rilasciate alla Gazzetta dello Sport: “Mazzarri chiede chiarezza?  Per usare una sua espressione, la gente intelligente certe cose le capisce da sola. Io pentito dell’Inter? La storia di una società, qualunque società, è fatta di parabole: è successo alla Juve, è successo alla Roma. La nostra parabola adesso dovrebbe iniziare a risalire, ma non so dire quanto ci vorrà perché si completi. Il cambio di presidente?  Siamo pagati per pensare a giocare, non per pensare ad altro. Non credo possa essere un fattore destabilizzante: che Thohir sia più o meno spesso a Milano a me sinceramente non cambia nulla, ad altri non so. Piuttosto: la cosa davvero importante è essere chiari a proposito degli obiettivi, e dall’inizio. Io faccio il portiere, non quello che detta gli obiettivi, ma una cosa la dico: questo per l’Inter mi pare anzitutto un anno di ricostruzione. Derby sottotono?  Io posso parlare delle due partite dell’anno scorso: ho il ricordo di un clima e di un livello da derby veri. Altro non posso dire, perché quello che si vede da fuori conta fino ad un certo punto: bisognerebbe chiedere a chi me ha già giocati dieci o venti. Balotelli?  Passiamo alla prossima domanda: qualunque cosa dovessi dire, potrebbe ritorcersi contro di me. Pensate se dovessi azzardare “E’ forte negli spazi”, e quello domenica sera mi fa gol da trenta metri... No, no: sono anche un po’ superstizioso. Non ci sarà il mio amico Birsa? Io sono più contento del fatto che da semisconosciuto sia riuscito a dimostrare più di quello che ci si aspettava da lui. O meglio, quello che si aspettava da lui chi non lo conosceva: io lo sapevo che è forte e se posso dire la verità, quello che ha fatto è stato esaltato anche troppo poco. Questione di etichette, forse. Chiuso da Honda?  Il Milan è ancora in Champions e dovrà giocare tante partite. E poi un po’ di competizione non fa mai male».