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Samir Handanovic alza bandiera bianca: il portiere sloveno, nonostante i tentativi di recuperare in tempo per il derby, non è ancora al 100%, e in casa Inter vince la linea della prudenza. In porta spazio ancor una volta a Daniele Padelli. La Gazzetta dello Sport fa il punto sulle possibili scelte di Antonio Conte: "Si diceva, fin da inizio settimana: questione di sensazioni. E quelle di Samir Handanovic, dopo la grande determinazione di inizio settimana, ieri non erano positive. Al punto che ad Appiano il portiere non si è allenato con il pallone, dopo un colloquio con lo staff tecnico. Naturale a questo punto far prevalere la decisione più saggia, anche dal punto di vista medico: stasera in campo ci sarà Daniele Padelli, seconda presenza consecutiva in Serie A dopo tre anni e mezzo di nulla. Tutto o niente, il vice per una sera diventa numero uno e si gusterà dal vivo le emozioni di una partita tanto importante. Handanovic, invece, siederà con ogni probabilità in panchina vicino a Filip Stankovic, figlio di Dejan".
LE SCELTE DI CONTE - "Troppo alto, dunque, il rischio di perdere Handanovic per un periodo più lungo: il tutore al mignolo della mani sinistra infatti, protegge sì ma non annulla del tutto il pericolo di un colpo che complichi ancor di più l'infrazione ossea. Ecco perché per lo sloveno sarà probabilmente logico ragionare su un rientro in vista della partita con la Lazio di domenica prossima, con Coppa Italia ancora nelle mani di Padelli. Sciolto quel dubbio, l'allenamento di ieri è servito a Conte per continuare a lavorare sulla soluzione del 3-5-1-1 testata nei giorni scorsi. Non l'unica via, però. Conte ha anche provato un'Inter con due punte, dunque con Sanchez e senza Vecino dal primo minuto. Ma la soluzione con Eriksen dietro Lukaku va considerata favorita. E porta con sé almeno due vantaggi di ordine tecnico-tattico: la possibilità di tenersi Sanchez come arma da giocarsi a partita in corso, proprio come accaduto a Udine. E, secondo punto a favore, il 3-5-1-1 liberebbe tatticamente Eriksen dai compiti in fase difensiva, passaggio per il quale - come spiegato dallo stesso Conte in conferenza - il danese ha ancora bisogno di tempo".
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