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È Samir Handanovic il protagonista di Season Review, format di Inter Channel ideato per ripercorrere la stagione dell'Inter, attraverso le parole dei protagonisti.
-Numero uno al mondo?
Non lo so, lo spero.
-Miglior portiere chi subisce meno gol?
No, ma in Europa ci sono tanti portieri forte, ma non ne vedo uno superiore all'altro. Ognuno ah le proprie caratteristiche. Ci sono tanti ottimi portieri, ma non ne vedo uno in particolare che esce da questo gruppo.
-Ti alleni tanto al giorno, per migliorare?
Mi alleno sempre allo stesso modo, l'obiettivo è solo uno: migliorare. Guardo cosa posso fare di più. La cosa fondamentale del nostro lavoro è fare autocritica e capire dove migliorare. Il mio giorno parte proprio da questo: cosa fare per essere migliore.
-Non ti sei mai tirato indietro dopo errori e prestazioni negative. I leader fanno così?
Dipende da come guardate voi da fuori. Ognuno ha il proprio carattere e fa quello che si sente. Io faccio le cose quando sento di doverlo fare. Da noi c'è un detto, come dicono gli anziani 'quando le cose vanno male devi mettere il vestito migliore e farti vedere in quel momento'. Queste frasi sono belle e vanno approfondite, a me piacciono.
-A gennaio è arrivato il rinnovo: scelta importante?
E' stata una trattativa lunga, ho fatto questa scelta, sono contento di averla fatta, ma per me è importante avere salute, allenarmi bene, il resto si vedrà. Era una questione soprattutto questione di competitività, ho capito ormai che i soldi non fanno la felicità. Champions, vuoi arrivarci? Io voglio arrivare soprattutto, ci sono tante strade, meglio se ci arrivo con l'Inter, sì.
-Gruppo deve crescere?
In squadra devono difendere tutti nel calcio moderno. Secondo me conta anche l'aspetto mentale. Vincere aiuta a vincere. Abbiamo avuto un calo a gennaio, non abbiamo reagito, dopo 17 partite da primi in classifica non abbiamo capito l'importanza di quanto fatto ed è andata come è andata. Deve crescere in tutto il gruppo. A Brunico siamo partiti con un squadra nuova, nessuno si aspettava niente, la gente non era neanche entusiasta. Dopo due partite, con Atalanta e Carpi, abbiamo trovato entusiasmo, energia, abbiamo iniziato a crederci, ma la stagione è fatta di 38 partite, questa ci darà indicazioni sul prossimo anno sicuramente.
-Condividi i pensieri della società sul gruppo che deve ancora crescere?
Sì, manca un po' di tutto, abbiamo più di un sintomo.
-Rigori parati?
Questa stagione non ne ho parati tanti.
-A volte in stagione hai fatto grandi parate e hai salvato il risultato.
Senti soddisfazione, sai quando fai guadagnare punti alla squadra, quando li fa perdere. Ci aiuta sicuramente. Quando ho sbagliato con la Fiorentina ho trascorso una settimana difficile. Hai esperienza, ma non è mai semplice. In questa stagione la più grande soddisfazione per me è aver reagito, anche dopo la Fiorentina. Ho saputo reagire, è la più grande soddisfazione. Sceglierne una? Bergamo. Non avevamo più nulla da perdere, ci sono andato, è una cosa che proviamo anche in allenamento.
-Prossima stagione?
Bisogna essere positivi, guardare avanti, quello che è andato ormai non si può correggere.
(Fonte: Inter Channel)
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