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«In Italia non interessa il gioco. Lì serve l'1-0. Interessa solo la vittoria»: parole di Zlatan Ibrahimovic, in una intervista pubblicata oggi dal quotidiano catalano 'El Periodicò. Ibra è criticato dalla stampa spagnola perchè 'a seccò da cinque partite. Nelle ultime 10 ha segnato solo 2 volte. Ma lui si dice non preoccupato. «Mi è successo già altre volte. Anche all'inizio con la Juventus, e con l'Inter, stagioni con alti e bassi». Lo svedese, arrivato dall'Inter in cambio di Samuel Etòo e un pacchetto di milioni, assicura che «il gol non e tutto» e che «se partecipo al gioco e servo assist ad un compagno, mi sento bene lo stesso». 'Ibrà e sicuro che i gol arriveranno, perchè il gioco del Barca non è come quello italiano dove «puoi stare anche 80 minuti senza toccare una palla» ma poi te ne arriva una che «sai di non poter sbagliare perche ti giudicheranno per quella». «Al Barcellona si gioca soprattutto per divertire la gente, più che per vincere», spiega il campione, che dice di capire benissimo il pubblico che reclama spettacolo.
A mettere a suo agio lo svedese sono anche i compagni e l'allenatore Pep Guardiola, che recentemente l'ha invitato a cena per sapere se lui e la famiglia si fossero ambientati bene e se avessero bisogno di qualcosa. «È la prima volta che mi succede nella mia carriera - rivela Ibrahimovic - e queste cose ti fanno sentire l'allenatore più vicino». Per lo svedese, interrogato sull'esperienza di Ferrara tecnico della Juventus, «molti in Italia hanno voluto imitare Guardiola, ma non e cosi facile perchè lui pensa come un calciatore e partecipa molto agli allenamenti. E poi non dà ordini ma istruisce». Quindi il tecnico del Barcellona secondo 'Ibrà è diverso da allenatori «come Capello o Mourinho che non erano cosi attivi e ti insegnavano le cose alla lavagna». Lo svedese afferma di essersi divertito anche in Italia ma spiega che nel Barca ha «vinto titoli che nell'Inter sarebbero stati impossibili come la Supercoppa dEuropa o il Mondiale per Club». «Mi piace molto la mentalità di qui - dice -: vai ad allenarti e vedi Xavi, Messi, Iniesta, e tutti gli altri che stanno già giocando con la palla. In Italia aspettavi che uscisse l'allenatore chiacchierando, seduto sulla panchina». «Qui - aggiunge Ibra - sono quasi come i bambini quando escono dalla scuola. Sono sicuro che se un giorno li chiamassero al telefono di notte per andare a fare unan partitella, verrebbero tutti. Non solo hanno voglia di giocare, si divertono!»
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