- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
primo piano
"Moratti mi sorprese, si dimostrò molto collaborativo. Pose solo una condizione. Voleva fare un dispetto al Milan e vendermi al Barcellona per un prezzo più alto di quanto il Real Madrid aveva pagato Kakà". E' un estratto dall'autobiografia di Ibra ("Io sono Zlatan Ibrahimovic") che è stato pubblicato oggi su Sport.es ed è diventato l'articolo del giorno. E' il racconto dell'addio all'Inter da parte dello svedese. "Significava che sarebbe stato il secondo trasferimento più costoso della storia del calcio e Laporta non si fece problemi. Hanno trovato l'accordo in un attimo e io sono quasi svenuto quando ho sentito le cifre del trasferimento".
E c'è anche un pezzo che racconta il momento in cui ha lasciato il Barcellona: "In che squadra vuoi andare, mi disse Rosell e io ho risposto: al Real Madrid. Impallidì perché lasciar partire una star del Barça per mandarla al Real è un tradimento. E mi disse: "Assolutamente no, questa non è un'opzione possibile".
"Mi hai fatto una domanda e ti ho risposto", dissi. "Sono felice di dire Madrid perché è l'unica squadra in cui mi vedo a giocare. Mi piace Mourinho, ma bisogna chiamare loro e chiedergli se gli sta bene".
"Ma non ci ha pensato neanche, ha cominciato a trattare con il Milan per 40 mln di sterline, voleva più soldi, ma se mi avesse ceduto al Real sarebbe stato linciato dai tifosi blaugrana e non era facile per lui. Non mi potevano trattenere a causa di Guardiola e non potevano cedermi al Madrid, per lui è stato come ricevere un pugno in faccia. Hanno cominciato chiedendo al Milan 50 mln di sterline ma il Milan non voleva pagare tanto e Rosell era disperato. Poi ne chiedeva 40, ma Raiola insisteva dicendo che io volevo andare al Real. Alla fine mi hanno ceduto per venti mln di euro. Grazie ad una sola persona il mio prezzo iniziale era sceso da 50 a 20 mln e io andai a Milano. Che era quello che volevo", è un altro pezzo del libro di Ibrahimovic.
© RIPRODUZIONE RISERVATA