Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'attaccante del Milan Ibrahimovic ha parlato del suo rientro e della Supercoppa da giocare con l'Inter:
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Ibrahimovic: “Supercoppa? Non so quando rientrerò. Spero di esserci e spero ci sia Lukaku”
Ibrahimovic, quando prevede di tornare a giocare?
—«Sto bene, miglioro giorno dopo giorno, seguo il protocollo che ci siamo dati. Al Milan manca Ibra ma è vero anche il contrario: a Ibra manca il Milan. Da fuori non è la stessa cosa: sono vicino alla squadra nelle motivazioni, nella responsabilità, nelle pressioni. Vivo la gara con adrenalina, ma resto abituato a stare in campo».
Pronto per la Supercoppa del 18 gennaio o più avanti, magari al top per la Champions di metà febbraio?
—«Non c’è un calendario stabilito per il rientro: sono esperto di gestione degli infortuni, sbaglierei a fissare una data precisa. Fosse per la voglia, sarei stato titolare alla prima di campionato. Ma non ragiono più così: quando sarà pronto, giocherò. Non posso andare in campo solo perché mi chiamo Ibrahimovic e magari passare una partita a camminare. Se ci sono, devo incidere: altrimenti meglio panchina o tribuna».
Ibra in panchina: ne è sicuro?
—«Certo, non ho più l’ego di dieci anni fa. Oggi sono diverso, più maturo, più responsabile: mi metto a disposizione dei più giovani e dell’allenatore, è lui che decide. Non penso più di poter fare tutto da solo: rispetto ogni scelta, anche se non mi dovesse premiare».
Nuovo spirito, ma sempre il solito Zlatan: perché non chiudere dopo aver alzato la coppa dello scudetto?
—«Perché sento ancora l’adrenalina, l’emozione del pubblico, l’odore del campo. E perché non mi accontento, voglio sempre fare di più. Così mi sento vivo. Ho scelto di operarmi non solo per poter andare avanti a giocare ma anche per stare bene: negli ultimi sei mesi della scorsa stagione ho sofferto tantissimo, in silenzio. Non volevo dirlo per non portare negatività sulla squadra».
Quali sono i suoi nuovi obiettivi?
—«Tutti. Se sono qui è perché ci credo. Campionato, Coppa Italia, Supercoppa, Champions: vogliamo tutto. Mollare un obiettivo, significa mollarli tutti. E la nostra mentalità non è più questa».
Ibra sarà pronto per la Supercoppa contro Lukaku o in Champions per cercare il gol più “vecchio” nella storia della competizione?
—«Spero di essere in campo contro l’Inter ma chissà. Lukaku? Niente da dirgli, spero stia bene e che possa esserci. Lo stesso augurio che mi faccio io. Per il resto penso a me, mica agli altri: loro devono aver paura. E il record della Champions non mi interessa. Mi interessa segnare, solo quello».
Passi avanti deve farne Leao: gli consiglia di restare al Milan?
—«Per forza, il Milan è l’ambiente giusto per lui. Basta osservare la sua crescita: quando è arrivato era lontano dal giocatore determinante che è oggi. Qui è importantissimo per noi, altrove lo sarebbe altrettanto? Dovrebbe ripartire da zero, non puoi essere sicuro di essere subito pronto. Al Milan ha fiducia, spazio e libertà, cosa che in un altro club non è scontata: dipende da te. E poi si vede che qui è felice: ormai ride ancora prima di segnare».
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