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Icardi: “Bel rapporto con gli interisti. Gol alla Juve un’emozione. Messi…”

Simona Castellano

Il protagonista di questa puntata di Drive Inter, rubrica di Inter Channel, è Mauro Icardi.Il giovane attaccante nerazzurro ha parlato della sua avventura nerazzurra, del suo passato a Genova e a Barcellona e di tanto altro. Queste le sue...

Il protagonista di questa puntata di Drive Inter, rubrica di Inter Channel, è Mauro Icardi.Il giovane attaccante nerazzurro ha parlato della sua avventura nerazzurra, del suo passato a Genova e a Barcellona e di tanto altro.

Queste le sue parole:DOPPIETTA E GOL - Come sempre è una grande emozione per me e per tutti i calciatori che giocano davanti a tutta quella gente in uno stadio come il Meazza. Sicuramente una grande emozione è stata quella dopo il gol contro la Juventus. Tanti gol mi sono rimasti nel cuore, quello con la Sampdoria al Genoa, era la mia prima volta in serie A, è stato bello. All'Inter il più emozionante è quello che ho fatto contro la Juventus, è il derby d'Italia.TIFOSI - Trovi sempre qualcuno quando vai a mangiare fuori o a fare shopping, ma anche al supermercato. Trovi gente che fa complimenti o anche gente un po' arrabbiata. Ho però un bel rapporto con le persone, mi chiedono foto e io sono contento. Io sono un giocatore giovane, forse vedono che posso avere una lunga carriera all'Inter se faccio bene. TEMPO LIBERO - Mi riposo quando sono stanco. Generalmente porto i bambini a scuola, al cinema, vado a fare un giro in centro, faccio cose normali, non cose strane. RINGRAZIAMENTI - Devo ringraziare mia mamma e mio padre che mi hanno aiutato sempre, anche quando ero al Barcellona e loro lontano. Devo ringraziare anche il mio procuratore, Abian Morano, che è stato come un amico, un fratello più grande, mi ha fatto fare tutto con calma.MESSI - Conosciuto quando ero a Barcellona. Mi aveva mandato un suo autografo prima che arrivassi a Barcellona, per convincermi ad andare lì. Io l'ho fermato con la macchina e mi sono presentato a lui una sera. Tutti sappiamo chi è Messi.COMPAGNI - Quest'anno mi sono trovato bene con Palacio e Milito. Ho imparato tanto da loro. A Barcellona guardavo molti giocatori. Io guardo tutti e apprendo da tutti quello di cui ho bisogno.ARGENTINI - Ho scelto di venire qui anche per i tanti argentini. Questa squadra mi piace fin da piccolo. E' stato bello trovare tanti sudamericani all'Inter. Ci vediamo tutti i giorni, stiamo sempre insieme, un giocatore sta più con i compagni che con la famiglia. RITIRO - Stavo con Chivu a Pinzolo. Adesso con Guarin. Io non gioco tanto alla play station. NAZIONALE - Tra  noi argentini c'è molta amicizia, io però sono giovane e non devo avere fretta di andare a giocare al Mondiale. Se il mister ha bisogno di me e mi chiama la prendo bene, se non mi chiama lo accetto, sono stato fuori per alcuni mesi e non ho giocato, in un anno importante come questo. BARCELLONA - Ho sempre pensato che a Barcellona ho imparato tante cose, ma quando sei dentro capisci che si gioca in un altro modo. Un attaccante come me avrebbe avuto più difficoltà a giocare in quella squadra. Io voglio giocare a calcio, non stare in una squadra che mi lascia sempre fuori e non giocare, a questo punto preferisco stare a casa mia con mia mamma e mio padre. Se vuoi giocare a calcio è perché ti piace e quindi vuoi scendere in campo.

MILANO - Mi manca un po' il mare, ma è una bella città. A Genova, a Barcellona c'è il mare. Io non sono nato in una località con il mare, però mi piace. Qui c'è il lago di Como. A Milano c'è molta scelta per me che sono giovane.GENOVA - E' una città molto tranquilla, facciamo cene con amici, compagni di squadra. Quei tre anni sono stati belli per la mia carriera, questo mi ha aiutato nel calcio. Ho fatto anche la primavera alla Sampdoria, è stato buono perché spesso i ragazzi giovani nelle big non hanno fiducia. E' stato importante giocare prima alla Sampdoria e poi arrivare all'Inter.CALCIO - Ho iniziato a giocare a 4-5 anni. All'inizio non volevo giocare, mi fermavo in mezzo al campo, mio padre mi ha spinto a giocare. Anche mio padre giocava a calcio, ma poi per la morte del padre non ha continuato. QUindi lui ha visto in me quello che non è stato lui. MODA Sì, faccio attenzione a queste cose, mi piace mettere il profumo, il gel, guardarmi allo specchio prima di scendere.SCUOLA - Mi piaceva, andavo bene, avevo voti alti, ero molto furbo anche se non studiavo sempre. I miei compagni mi ripetevano le cose e io memorizzavo. RIMPIANTI - Nessuno, faccio quello che voglio.TRE PAROLE - Simpatico, affettuoso, testardo.