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Icardi: “Grazie Mazzarri, Thohir ci sa fare. Mondiali? Prima l’Inter”

In un’intervista al mensile  del Corriere della Sera, Style, il centravanti dell’Inter, Mauro Icardi parla del mondo nerazzurro e non solo: Dopo tanto parlare extra sportivo eccola protagonista nell’Inter, con Mazzarri che la...

Riccardo Fusato

In un'intervista al mensile  del Corriere della Sera, Style, il centravanti dell'Inter, Mauro Icardi parla del mondo nerazzurro e non solo:

Dopo tanto parlare extra sportivo eccola protagonista nell’Inter, con Mazzarri che la rilancia. Che cosa pensa dell’allenatore che l’ha pazientemente attesa?

Sono concentrato sul lavoro e voglio dare il massimo in ogni partita. Al Mister non posso che dire grazie perché appena ho potuto allenarmi con continuità mi ha concesso una chance che ho cercato di sfruttare al meglio.

Il rilancio nell’Inter l’aiuterà a trovare un posto nella sua nazionale per i prossimi mondiali?

Sono giovane, vivo giorno dopo giorno e il mio pensiero va all’Inter. Poi se avrò quella possibilità ne sarò felice.

Se avesse scelto l’azzurro, sarebbe stato più facile trovare un posto nella nazionale italiana?

La nazionale non si sceglie per trovare un posto. Ho sempre detto di sentirmi argentino e di voler quindi giocare per l’Argentina, con tutto il rispetto per l’Italia.

Che cosa pensa dei nazionali italiani più o meno suoi coetanei tipo Balotelli, Destro, De Sciglio…

Tutti bravi. Giocatori di gran livello.

E il giovane presidente Thohir che impressione le ha fatto?

Il presidente Thohir è giovane ma ha dimostrato come imprenditore d’avere idee chiare su come si gestisce un’azienda. L’impressione è stata ottima.

Come si veste di preferenza?

Jeans, camicie anche fuori dai pantaloni, giubbotti, sneaker: un sacco di cose sono di Dolce & Gabbana. Mi piace mettere su roba a più strati.

Nelle immagini sul sito di Style.corriere.it ha invece un vestito trendy. Cambio di rotta?

Mi piace vestire bene e cerco d’avere un mio stile anche se a volte di me guardano soprattutto i tatuaggi!

I calciatori di oggi spesso diventano popolari appunto per tatuaggi, vestiti da rock star, pettinature strambe, fidanzate televisive, macchinoni. È giusto?

Anch’io ho una macchina sportiva, una fidanzata conosciuta e i tatuaggi! Però tanti miei compagni sono poco appariscenti. Quello che conta sono il valore sportivo, la bravura, l’impegno. Il resto viene dopo.

Lo shopping preferito?

Orologi, cappellini, smartphone, tablet.

Le capita di passare del tempo libero con qualche compagno di squadra?

Appena arrivato Javier Zanetti, Esteban Cambiasso, Walter Samuel e altri sudamericani m’hanno portato a spasso. Mi trovo bene pure con Mateo (Kovacic, ndr), croato e più o meno della mia età.

Sue passioni sconosciute?

Caccia e pesca subacquea. Il mio pesce preferito è la vieja (il pesce pappagallo, ndr) che prendo al largo di Gran Canaria. Poi la musica latina, dalla salsa al reggaeton.

Dove investe i suoi guadagni?

Una casa a Gran Canaria, poi sarà la volta di Buenos Aires. Non vengo da una famiglia facoltosa, la ricchezza è importante ma non la cosa più importante.

Che cosa pensa del Papa argentino che parla in modo speciale ai poveri?

Si vede che ci tiene alla gente umile. Loro lo capiscono e sono con lui. El capitan (Zanetti, ndr) l’ha incontrato e ne parla con entusiasmo. Spero d’incontrarlo anch’io.

Diego Maradona: grande campione ma con atteggiamenti discutibili.

Diego è un grande simbolo del mio Paese e non lo giudico: per lui ogni argentino ha una specie di venerazione.

In due anni di serie A non s’è mai preso male con qualche giocatore?

Ne ho prese e date. Però c’è un centrale del Bologna, non ricordo il nome, che quando stavo alla Samp m’ha martoriato! (contro il Bologna s’è trovato di fronte Frederik Sorensen, Mikael Antonsson e Nicolò Cherubin, ndr).