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Icardi ha l’Inter sulle spalle. De Boer lo stimola con un fine: farlo diventare…

Dario Di Noi

All’interno della rosa messa a disposizione di Frank De Boer, uno dei pochi giocatori a non avere un suo doppione è Mauro Icardi, unico vero 9 della squadra. Questo comporterà un aumento delle responsabilità sulle spalle di Maurito, come già...

All’interno della rosa messa a disposizione di Frank De Boer, uno dei pochi giocatori a non avere un suo doppione è Mauro Icardi, unico vero 9 della squadra. Questo comporterà un aumento delle responsabilità sulle spalle di Maurito, come già successo - in fondo - nelle ultime stagioni. Un compito che non spaventa (e non ha mai spaventato) il bomber argentino, che tuttavia sa quanto deve e può migliorare, di pari passo con le necessità di crescita nell’organizzazione della squadra di De Boer.

Icardi di fatto è l’unico della rosa senza un vero doppione. Come prima punta potrebbero adattarsi Eder o Palacio, aspettando Gabigol che non sarà disponibile fino al 25 settembre e che almeno per la fase a gironi non potrà giocare in Europa League per questioni di fair play finanziario.

Nel frattempo, Maurito sta instaurando un buon rapporto con il suo nuovo tecnico. Così com’era ok la relazione con Mancini, il capitano interista sta creando pure con De Boer un legame positivo, fatto di stimoli e di suggerimenti atti a farlo diventare un centravanti più moderno, che sappia partecipare alla manovra senza perdere il killer instinct in area. Mauro si applica - scrive la Gazzetta dello Sport – "anche a costo di pagare pegno. Come nella seduta di mercoledì, quando è andato in scena un simpatico siparietto. Un’esercitazione infatti prevedeva che i giocatori - i pochi sopravvissuti alla diaspora per le nazionali più i Primavera aggregati - dovessero colpire la traversa calciando dal limite dell’area. Chi non ci riusciva finiva in porta, a prendersi tutte le pallonate". Chi ha scontato la punizione? Lo stesso Icardi e Miangue, fra le risate generali.

(Gazzetta dello Sport)