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Mauro Icardi ha 22 anni, ma ha dimostrato ampiamente di essere già un uomo. Il Corriere della Sera, in edicola oggi, lo ha intervistato in esclusiva: "Se mi sono dato un obiettivo di gol? Li ho sempre fatti, sono un attaccante. Venti gol? Quest’anno sono già 14 e ho avuto un infortunio all’inizio che mi ha condizionato. L’anno passato ne ho segnati 22, la porta la prendo insomma. Io attaccante atipico con gli arbitri? Vado quando devo. Bisogna capire le situazioni. Che senso ha protestare per un fallo che c’è?. Non non ho mai preso ammonizioni per simulazione? A volte mi tirano la maglia, non cado e non mi danno il rigore anche se c’è. In questo non aiuto l’arbitro, non lo traggo in inganno ma non gli faccio nemmeno vedere il fallo. Non mi piace cascare per provare a prendere qualcosa. Contro di noi Belotti del Torino è stato furbo: ha realizzato che il pallone gli era sfuggito, ma ha notato l’incrocio di Nagatomo e si è buttato. Io quella cosa lì non la so fare. Come faccio quando devo riprendere giocatori che hanno 10 anni più di me essendo capitano? Sono andato via di casa a 13 anni e stavo da solo a Barcellona. Ho sempre scelto di accompagnarmi ai più grandi. Tutto questo mi ha fatto maturare. Questa Inter è un gruppo di bravi ragazzi, non ho bisogno di fare il cattivo. Non ho mai sopportato i compagni che in campo urlano, mi innervosiscono e basta. Ha più efficacia una parola detta bene e con calma. Così faccio, ti prendo da parte e ti parlo. E poi conta quello che fai e sei. Gli altri ti guardano, l’esempio vale più delle parole. Sono già sposato e con figli? Wanda mi ha cambiato la vita. È una delle donne più note d’Argentina, ma mi aiuta a fare il padre e il calciatore, a stare più concentrato sulla mia carriera. Da ragazzo ho fatto tutto quel che volevo, mi sono divertito e tolto tutti gli sfizi quando stavo a Barcellona. Poi ho deciso di cambiare modo di vivere, ho conosciuto lei e tutto è stato diverso. Mi piace la vita in famiglia, sono più sereno, mi rende più forte in campo"
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