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Icardi: “Sempre voluto solo l’Inter, Shaq e Poldi personaggi. Mancio…”

Alessandro De Felice

Il protagonista della puntata odierna di Inter Nos, programma di Inter Channel, è Mauro Icardi. L’attaccante nerazzurro ha risposto alle domande dei tifosi, inviate su Twitter con l’hashtag #askIcardi.  Ecco le parole del...

Il protagonista della puntata odierna di Inter Nos, programma di Inter Channel, è Mauro Icardi. L'attaccante nerazzurro ha risposto alle domande dei tifosi, inviate su Twitter con l'hashtag #askIcardi. 

Ecco le parole del giocatore:

-Dove si può arrivare con i rinforzi?

La società sta facendo grandi investimenti, ha portato due grandissimi giocatori che ci hanno aiutato già tanto in queste partite, è cmabiato il modo di giocare. 

-Cosa pensi della sfida di Tim Cup contro il Napoli?

Grande squadra, ma noi dobbiamo fare quello che abbiamo fatto contro la Samp, continuare così. La Tim Cup è una competizione in più che ci dà stimoli. Dobbiamo continuare così, arrivare in finale e se ci sta vincerla. 

-Meglio gol al Derby o in Brasile-Argentina?

Mi piacerebbe segnare in entrambe le partite. 

-Come vedi l'attacco dell'Inter?

Puscas e Bonazzoli devono continuare a fare bene e così avranno la possibilità di giocare. 

-Esci con i tuoi compagni di squadra?

Adesso che sto di più in famiglia non esco tanto. A volte organizziamo cene, come è successo la settimana scorsa. 

-Cosa pensi prima di un rigore?

Niente, penso solo a buttarla dentro. Contro la Samp Romero me l'ha presa bene. Volevo calciare come la volta precedente, ho deciso di cambiare all'ultimo per essere imprevedibile. 

-Arrivare in nazionale con l'Inter?

Me l'ha data già questa possibilità. Se continuo così può arrivare la chiamata in Nazionale e giocare lì con più continuità. 

-Emozione con stadio che ti acclama?

Emozioni che solo il calcio riesce a dare. E' una cosa bella, dà grinta per la partita. 

-Modo di esultare?

Nel derby di Genova, quando ho esultato così per la prima volta, la gente stava impazzendo e volevo sentirli.

-Videogiochi?

Sì, anche se adesso non gioco tanto. Mi piacciono i videogiochi di auto.  

-Peso della 9 sulle spalle?

No, l'ho detto il primo giorno a Pinzolo, non mi pesa. 

-Giocatori per una partita di calcetto?

Carrizo, argentino come me; difensori: Juan, Puyol; esterni: Kovacic che prende palla e dribbla tutti, Messi; attacco: io. Anche Guarin, ma non è un calciatore da calcio a cinque (ride, ndr), Falcao anche.

-Ricordi di Milito?

Come dicevo l'anno scorso, giocare con lui con una grandissima carriera mi ha insegnato tanto. Mi dava consigli, mi parlava in allenamento. Ho bei ricordi anche di Cambiasso, Zanetti, Samuel, scherzavamo sempre. A volte gli chiedevo anche io dei consigli.

-Come Zanetti?

Per un calciatore sarebbe bello fare come Zanetti, sono pochi quelli che ci riescono. 

-Nervoso prima delle partite?

No, sono sereno, tranquillo. Qualche compagno è più concentrato, noi sudamericani scherziamo sempre. In campo poi le cose cambiano. 

-Essere papà è una grande responsabilità? Ti ha cambiato?

No no, sono sempre la stessa persona. 

-Cosa si prova a vivere l'atmosfera del Derby di Milano?

E' una partita che qui si sente molto, una partita speciale, è una partita da vincere. Anche a Genova c'era grande atmosfera, i tifosi andavano a vedere gli allenamenti. 

-Mancini giusto per riportare l'Inter ad alti livelli?

Se la società lo ha scelto è per riportare l'Inter dove vogliamo tutti e dove vuole la società. Ora puntiamo al terzo posto e vedere quello che si riesce a fare. E' stato scelto anche per il suo passato all'Inter, lui ha costruito la squadra che poi ha vinto il Triplete. 

-Crespo, Batistuta e Cruz? In chi ti rivedi?

Mi piace Batistuta, in tanti mi hanno detto che somiglio a Crespo e Vieri. Il mio idolo è Batistuta però. Meno gol di testa? Da giovane ne facevo di più, a Barcellona tanti, giocavamo con il 4-3-3 e gli esterni mi cercavano sempre, qui non facciamo tanti gol. 

-Compagno di stanza in ritiro?

Guarin, siamo sempre insieme. All'inizio Pereira, poi quando è andato è diventato Guarin. Guardiamo un film di sera. 

-Senti ancora Messi?

No no, l'ho visto quando è venuto qui a Milano. 

-Cosa avresti fatto se non fossi diventato calciatore?

Dicevo a mia madre che volevo studiare per fare il professore di ginnastica. 

-Gol più bello con l'Inter?

Il primo, quello con la Juventus a San Siro. 

-A chi ti sei sempre ispirato? Cosa pensi quando segni?

E' il mio lavoro, metto le mani dietro le orecchie per ascoltare la gente e trasmettere l'allegria del gol. Vado sotto la curva per festeggiare con loro. Mi sono ispirato a Batistuta, l'ho sempre detto. 

-Musica?

Musica latina, ma mi sono abituato ad ascoltare tante cose diverse nello spogliatoio. Gli europei chiedono di cmabiare musica, mi sono abituato. Quella di Kovacic è musica seria. 

-Come hai reagito quando ti hanno detto dell'Inter?

AL mio rpocuratore ho detto 'Se c'è l'Inter andiamo lì'. Parlava con altre squadre poi mi ha detto che l'Inter mi voleva seriamente e ho detto 'Andiamo lì'.

-Cosa pensi dei tifosi dell'Inter?

Parte più importante della squadra di calcio, senza il loro sostegno è brutto andare allo stadio, i tifosi spingono, cantano tutta la partita. Contro la Samp ho notato che c'era tanta gente ed era strano perché era mercoledì. 

-Ti ha cambiato diventare papà?

Non mi ha cambiato, già con gli altri tre facevo il padre. Bimba? Tutti mi dicono che è diverso. 

-Cosa ti piace dell'Italia' Città più bella?

Qualcosa conosco. Mi piacciono Milano e Roma. Alle Canarie è tutto diverso però. Ho trascorso la mia infanzia lì, con la mia famiglia ci siamo trasferiti lì. Poi sono andato a Barcellona. 

-Nel tempo libero stai con la famiglia?

Sì, sono a casa con la famiglia o giri in centro con i bambini, Wanda. 

-Con quale giocatore dell'Inter de passato vorresti giocare?

Una bella coppia con Ronaldo davanti (ride, ndr). 

-Gol più bello che porti nel cuore?

Quello che più mi è rimasto dentro, il primo gol in serie A contro il Genoa. In quella partita non c'erano attaccanti e il mister ha deciso di farmi giocare. Il primo serie A, emozionante. 

-Portare un giocatore del passato all'Inter?

Ronaldinho che ha fatto vedere grandi cose nel mondo del calcio. Ricevere i suoi passaggi è stata una cosa bellissima. 

-Quanti gol pensi di segnare?

Non lo so, siamo a 15 stagionali. Quanti più ne faccio meglio è per la squadra. E' importante per prima cosa stare bene fisicamente, le vittorie e i gol poi arrivano. 

-Difensore più forte?

Juan Jesus, l'ho detto dopo la partita con la Samp. Ce ne sono tanti bravi, ma mi piace lui. Con la sua forza Okaka non è riuscito a passare nemmeno una volta. 

-Come si sono inseriti Shaq e Podolski?

Benissimo, dal primo giorno. Si sono inseriti bene, sono due personaggi, scherzano, si sono abituati velocemente a quello che facciamo noi nello spogliatoio: scherzare ed essere felici. 

-Cosa significa l'Inter per te? Vuoi restare?

L'Inter per me significa fare un grande salto di qualità, come tipologia di squadra, giocare in una delle più grandi squadre d'Europa, una cosa che vogliono tutti i giocatori. E' un'emozione vestire questa maglia. Ho scelto di giocare qui quando avevo tante offerte, ho scelto l'Inter dal primo momento. Alla play giocavo con Inter e Liverpool, ora gioco con il Manchester City. 

-Quando hai preso tra le braccia Francesca cosa hai provato?

E' stata una cosa bellissima avere tra le mani mia figlia, non si può spiegare, una cosa bellissima. Tutti dicono che somiglia a me, non so se è vero. 

-Lasciare Barcellona?

Scelta importante. Il mio procuratore mi ha detto che a Barcellona non si gioca con tanti attaccanti, invece in Italia si gioca il calcio che piace a me. Questo mi ha portato a giocare qui in una grandissima squadra. 

-Ti senti un predestinato?

Predestinato no, faccio quello che devo, per questo gioco a calcio, altrimenti farei un'altra cosa. A Barcellona quando sono andato a vivere da solo sono cresciuto molto. Giocare e fare gol poi dà fiducia, questa cosa mi aiuta a fare gol e a fare quello che devo. 

-Nome Francesca?

Quando Zanetti ha organizzato la partita per la pace e abbiamo salutato il Papa gli abbiamo chiesto se poteva benedire la pancia e quindi Francesca è anche per il Papa. Un motivo in più per scegliere questo nome. E' stato bello, il Papa è argentino come noi, il bimbo era emozionato, una settimana prima mi chiedeva come avrebbe dovuto salutarlo. 

-Concorrenza?

Fa bene, non avere concorrenza è brutto, pensi di essere solo altrimenti. Con gli altri bisogna alzare il livello, bisogna impegnarsi di più

-Nuovo modulo e fantastici 4?

Conosco i fantastici 4. Con il 4-2-3-1 mi trovo bene, quando ero più piccolo er aun sistema con cui mi piaceva giocare. Più difficile giocare in un campionato come la serie A, ma quando ci sono giocatori dietro che aiutano è più facile. Il mister ha messo questo sistema di gioco e mi trovo bene, anche con Mateo e Rodrigo, mi aiutano tanto. 

-Quali sono i tuoi obiettivi nella vita?

Fare una grande carriera, dopo stare con la mia famiglia e dare il meglio ai bambini per il loro futuro. 

-Gol a Buffon con grande facilità...

Speriamo di continuare così. 

-Settimana di Mauro Icardi?

Avevo sbagliato il rigore ed è arrivato questo gol, me lo hanno regalato praticamente. Più bello dedicare un gol su azione (ride, ndr).