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Mauro Icardi ha ripercorso in esclusiva per Inter TV i suoi gol più belli con la maglia nerazzurra: "Ho fatto 100 gol con la maglia dell'Inter, 96 li ho fatti in area. Questa è la mia casa. L'area di rigore è dove mi trovo meglio, sono un attaccante e devo fare gol: questa è la mia casa. La sforbiciata nel derby è stata una cosa diversa, ho avuto la fortuna di non prendere benissimo la palla che quindi ha fatto dei giri. Se la prendi bene il portiere la para, l'ho presa male ed è andata in gol. Un gol in rovesciata l'ho fatto una volta, poi me lo hanno annullato. Devo fare un gol in rovesciata per aggiungerlo alla mia lista. Ogni tanto mi capita di segnare gol identici. Faccio dei movimenti a ripetizione, ci sono dei gol che sono simili. Il gol del 2-1 alla Juve? E' stato bello fare il gol di testa per lo stacco fatto in area. All'improvviso è arrivato il pallone, l'ho preso. La palla era bagnata ed è andata nell'angolino. Il gol con il Frosinone è stato un bellissimo gol perché era un partita che era difficile. Ma ha dato la vittoria".
RIGORI - "Quando prendo la palla e vado sul calcio di rigore è una responsabilità. Tutta la squadra dipende dal mio tiro in porta. Sono abituato a calciare rigori, sotto pressione, a guardare il portiere. Ci sono tante cose che capitano in quel momento lì. Una cosa che mi caratterizza è non guardare la gente, essere disturbato dal rumore, dai fischi. Questo mi ha aiutato tantissimo quando vado a giocare un rigore. Il rigore a cucchiaio è un po' rischio perché i portieri studiano. Io sono uno che guarda il portiere quasi alla fine, se sbaglio un millesimo di secondo il portiere si rende conto. Me ne ricordo uno bellissimo al San Paolo e ho giocato questa carta qui. Alla fine è andata bene. Il terzo gol al Milan è stata una bella responsabilità. Essere consapevoli che con quel gol vinci il derby e ci sono 80.000 persone che ti stanno guardando. Spettacolare, coinvolgere tutti facendo vedere la maglia e dicendo: siamo noi, abbiamo vinto la partita".
UN GOL NON ALLA ICARDI - "Il gol con la Fiorentina è stato qualcosa di diverso, me allo ricordo benissimo. E' arrivato il difensore in scivolata l'ho scartato, la palla era rimasta un po' in mezzo e ho fatto un altro dribbling. Era un gol diverso perché di solito tiro subito. Il gol di tacco con la Sampdoria lo avevo pensato subito, mi è rimasto nella gamba sinistra. Ho guardato in tv la giocata e avevo visto che c'era Rafinha da solo. Meno male che ho fatto gol".
UN NUOVO MAURO - "Sono migliorato in tante cose. Sono più sereno dentro al campo, forse all'inizio in serie A pensavo a fare bene. So che la cosa giusta arriva se sei sereno. Sei più agile nel giocare dentro al campo. Non si smette mai di imparare, ho 25 anni ho ancora tantissimo margine per imparare e questa è una cosa che prendo bene quando qualcuno mi dice qualcosa. Alla fine si può ancora imparare. Una partita nella quale sogno di fare il gol è la finale di Champions League o del Mondiale. Una partita importantissima che rimane nella storia. Che tutti si ricorderanno. Importante per la mia squadra. Sono molto tranquillo perché fare gol in amichevole o in finale è la stessa cosa: la gioia di fare gol."
(Inter TV)
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