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Forse è il suo modo per dire che lui all'Inter ha fatto tanto e lo dicono i numeri. Quelli di questa stagione però non sono gli stessi di sempre: per Mauro Icardi è stato un anno delicato. Prima le critiche perché non era il giocatore mobile là davanti che poteva aiutare la squadra a segnare, poi aveva cercato di cambiare il suo modo di muoversi in campo ma non è bastato perché ad un certo punto qualcosa nello spogliatoio, con i suoi compagni e l'allenatore, si è rotto e gli è stata tolta dalla società la fascia capitano. Quando l'ha persa si è rifiutato di giocare per diverso tempo, mandando avanti un problema al ginocchio e un avvocato a trattare per il suo rientro. Imperdonabile per i tifosi che lo hanno bacchettato specie in Curva Nord e già i rapporti con lui non erano al massimo. Gli altri tifosi lo hanno difeso e sostenuto fino all'ultima gara a San Siro quando i fischi sono arrivati da ogni parte dello stadio.
Ora c'è l'ultima partita al Meazza, quella contro l'Empoli, nella quale far parlare di sé solo per cose buone che sia un addio o meno, potrebbe essere un saluto col botto e potrebbero aumentare i rimpianti di chi lo sta lasciando andare. Il messaggio social è chiaro: Mauro fa parlare i numeri, quelli che lo hanno portato a fare nell'Inter 218 presenze, 36 solo quest'anno. I gol in tutto con la maglia nerazzurra sono tanti e l'hanno portato nella top ten dei marcatori piùà prolifici in casa interista, 124 in tutto. 17 in questa stagione, ma in totale tra coppe e campionato, lui che un anno fa in Serie A ne aveva segnati 30 ed era stato il capocannoniere. Ci sono anche gli assist a favore dei suoi compagni, 28 in totale con l'Inter, cinque in questa stagione. Manda avanti questi numeri Maurito e spera che bastino a ricordare chi è stato, lui che - almeno da quanto dice - all'Inter vorrebbe rimanere.
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