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Icardi: “Tutti sono importanti all’Inter. Clausola? Cose finte. Con Ronaldo…”

Maurito è stato protagonista della conferenza stampa che precede la gara dell'Hapoel a fianco di mister De Boer

Eva A. Provenzano

Mauro Icardi era al fianco di De Boer nella conferenza stampa che si è tenuta alla Pinetina ed è stato il protagonista dell’evento. Ecco cosa gli è stato chiesto e cosa ha risposto:

-Domenica ti sei preso la squadra sulle spalle. Quanto conta per l’Inter trovare dei leader in campo?

Lo dico sempre, qua nella squadra ci sono tanti leader. A volte si dice che io sono il leader perché sono il capitano, ma qui l’ho detto sempre siamo in tanti a guidare il gruppo dove vogliamo tutti. Come ho detto dopo i gol segnati, io sono l’attaccante e segnare è il mio lavoro.  Però non vuol dire che mi porto la quadra sulle spalle perché lavoriamo in undici in campo e poi anche quelli che entrano in campo dopo, poi ognuno ha le sue responsabilità in campo e ognuno deve fare la sua parte.

-Ti senti trascurato dal ct dell’Argentina?

Si parla troppo di questa cosa, io l’ho detto sempre. L’allenatore deve scegliere. Pratto ha giocato e lo conosco, lo abbiamo visto, non è molto conosciuto ma ha sempre fatto bene dove ha giocato. Quello che sceglie è l’allenatore non io. Penso che non sono i calciatori a scegliere. Quando l’allenatore deciderà di chiamarmi sarò pronto. Ho fatto il mio per cercare di convincere lui che fa le scelte.

-Si parla di una clausola di 200 mln sul tuo contratto…

Higuain vale i novanta mln spesi dalla Juve in estate perché dopo aver fatto in Serie A 36 gol ha dimostrato che li vale. Il mio prezzo lo decide la società, sono cose un po’ finte. Perché se vediamo Messi ha una clausola di 250 mln e nessuna squadra può pagare quel prezzo. La mia se supererà i cento mln sono cose della società. Io sono contento che sono rimasto all’Inter e resterò qui fino a quando potrò restare.

-Sei consapevole del fatto che sei migliorato tanto e che invece devi essere tu a caricarti sulle spalle l’Inter, ti senti uno che fa la differenza?

Non ho detto che non voglio caricarmi sulle spalle la squadra. Ho detto che succede nel calcio che io faccio gol, i tre del campionato e sono chi deve segnare, ma viene premiato con i miei gol il lavoro di tutti. Per quello dico che non mi devo caricare l’Inter sulle spalle. Siamo tutti, siamo in venticinque più o meno, che diamo un contributo. Tutti dobbiamo dare di più perché una squadra si costruisce con il lavoro di tutto non è uno solo che fa la differenza.

-Con quale modulo ti sei trovato meglio? Col 4-2-3-1 anche se vittoria arrivata coi tre cambi nel finale?

“Mi trovo bene col modulo di Pescara, col 4-2-3-1 perché ho giocatori con grandi qualità che mi mandano in porta per fare gol. Quando ho tutti questi giocatori che mi possono fare assist sono contento. Col 3-5-2 non ci giocavamo da quando c’era Mazzarri e non eravamo abituati ma il mister ha voluto provare e si è visto che era da un po’ che non lo provavamo. Siamo tornati al 4-2-3-1 che usavamo anche con Mancini e ci siamo trovati bene; non sono io che scelgo il modulo, non sono io il mister, ma mi trovo bene giocando così”.

-Come fa un giocatore a non pensare alla Juve? Cosa daresti per fare come Ronaldo e iniziare vincendo l’Europa League?

“Giusto che si pensa alla Juventus, ma siamo professionisti e domani c’è un’altra partita altrettanto importante in Europa. Volevamo l’anno scorso la Champions, siamo in EL e dobbiamo fare bene. Non puoi pensare a quelle dopo, dobbiamo pensare a domani. Con Ronaldo non c’è un paragone, è il miglior attaccante che c’è stato nel calcio. Sarebbe bello alzare una coppa con l’Inter e mi piacerebbe alzare un trofeo da capitano”.

Dei tre gol segnati finora, due di testa. In passato pochissimo, stai migliorando, ci sono più assist cosa è cambiato?

“Quest’anno due gol di testa perché abbiamo giocatori come Candreva che sono bravi a calciare e a mettere grandi palloni in area. Secondo da Banega che ha un gran piede. Da piccolo segnavo tantissimo di testa, è un caso. Mi alleno per migliorare, devo essere pronto per qualsiasi cosa”.