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IL BRASILE TORNA A CASA. INSULTI PER MELO, APPLAUSI E CORI PER J.CESAR CHE SI COMMUOVE

Daniele Mari

Tanti agenti, insulti per Felipe Melo e un pò di confusione. Il Brasile è tornato a casa dopo il flop ai Mondiali di Sudafrica 2010. La selecao è atterrata alle 2.05 locali del mattino all’aeroporto Tom Jobim di Rio de Janeiro, primo...

Tanti agenti, insulti per Felipe Melo e un pò di confusione. Il Brasile è tornato a casa dopo il flop ai Mondiali di Sudafrica 2010. La selecao è atterrata alle 2.05 locali del mattino all'aeroporto Tom Jobim di Rio de Janeiro, primo scalo del viaggio cominciato da Johannesburg. Ad attendere la squadra, c'erano un centinaio di tifosi e una folta schiera di giornalisti. I cronisti avrebbero voluto rivolgere domande al centrocampista Felipe Melo, disastroso protagonista della sconfitta nei quarti di finale contro l'Olanda. Il giocatore della Juventus, nella gara persa 2-1, si è messo in evidenza per un autogol e per un'espulsione rimediata a 20 minuti dalla fine. Insultato da alcuni tifosi, non si è fermato a parlare con la stampa. Ha approfittato dello 'schermò offerto da Juan e Thiago Silva per evitare i giornalisti e, protetto da alcuni agenti, si è allontanato dall'aeroporto. Solo applausi, invece, per Julio Cesar. Il portiere dell'Inter, responsabile con Melo del provvisorio pareggio olandese, subito dopo il match non era riuscito a trattenere le lacrime davanti alle telecamere. Sbarcato a Rio, è stato accolto con calore dalla torcida. «Sono molto emozionato, ringrazio tutti i tifos. In questi 3 anni e mezzo di lavoro questa selecao ha comunque raggiunto un risultato eccezionale: ha fatto divertire i tifosi. Adesso siamo tutti tristi come la nostra torcida, avremmo voluto conquistare il sesto titolo mondiale», ha detto l'estremo difensore. In auto, Julio Cesar ha abbracciato sua madre e, come un paio di giorni fa, non è riuscito a trattenere le lacrime.

Il resto della delegazione verdeoro, compresi 12 giocatori, ha continuato il viaggio di ritorno fino a San Paolo. All'aeroporto internazionale di Cumbica, verso le 4.45 del mattino, è sbarcato anche il ct Carlos Dunga. I 300 tifosi e curiosi in attesa avrebbero voluto salutare i propri beniamini, compresi Kakà, Robinho e Luis Fabiano. Dopo i segnali arrivati da Rio de Janeiro, però, nell'aeroporto paulista è stato allestito un servizio di sicurezza ancor più rigido. È stato impossibile avvicinare i giocatori che sono andati via utilizzando uscite secondarie.