Prima del derby, una di quelle partite che può capovolgere il mondo, ci sono stati tre giorni durissimi. Anche per Spalletti che si è ritrovato a dover raccogliere i cocci dopo la sconfitta contro l'Eintracht e l'eliminazione dall'Europa League. Le voci sul suo addio a fine anno hanno tuonato e ancora comunque non si sono spente, ma lui intanto, in una serata di quelle indimenticabili si è preso una rivincita rispetto a chi lo ha tanto criticato. "Mister, ora tutto bene per la vittoria, ma sono stati tre giorni pesanti...", gli dicono in conferenza stampa. E lui replica con una frecciatina che raccoglie storia e tradizione di Milano: «Portiamo il Duomo ho detto, dovevamo giocarlo lì come fanno a Firenze. Poi mi sono informato e sono andato a prendere anche il Cenacolo, doveva essere l'ultimo derby che giocavo e ho pensato di portare qualcosa dentro, mi sa che se ne fa un'altra di cena...».
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Il derby di Spalletti: la mossa Vecino, i video mostrati ai suoi e la stilettata ‘artistica’
L'allenatore nerazzurro si è ripreso una rivincita dopo le tante critiche subite per l'eliminazione dall'EL
Una stilettata di stile, diciamo artistica, a chi aveva dato per scontata la sua sconfitta. Lo ha detto anche lui a fine partita, è stato scavato un solco rispetto a giovedì. Era un'altra Inter e si è capito dall'approccio alla gara. Una squadra diversa perché c'erano più giocatori a disposizione sicuramente, ma è stato proprio uno spirito diverso, che aumenta i rimpianti.
Ha svelato anche come ha preparato il derby, facendo rivedere la gara dell'andata ai suoi ragazzi, sottolineando che mancavano tre giocatori diversi, Vrsaljko, Nainggolan e pure Icardi, quindi piazzando Vecino sulla trequarti ha messo in difficoltà gli uomini di Gattuso. L'Inter è stata compatta e aggressiva e ha messo in campo una certa personalità. "Ora me lo aspetto sempre, perché questo fa vedere che certe cose ce l'hai", ha detto il mister. E' quello che si aspettano tutti perché i tre punti del derby.
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