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Il gol su rigore con l'Udinese è l'ultimo squillo di Mauro Icardi con la maglia nerazzurra. Poi il ritardo dalle vacanze, Tiki Taka, la fascia e la mediazione per tornare in campo. Fino al rigore sbagliato con l'Empoli, che ha rischiato seriamente di estromettere l'Inter dalla prossima Champions League. Ora la storia può dirsi ufficialmente finita. Ma Il Giornale, nella sua edizione odierna, chiede spiegazioni per quanto attuato dal club nei confronti dell'argentino: "Icardi è stato condannato. È colpevole. Non fa parte del progetto di Antonio Conte.
Non c'è spazio per lui al centro dell'area. Non importa il passato. Non contano i cento e passa gol fatti. Marotta e Ausilio girano nei mercatini di mezza Europa e raccattano le figurine di Dzeko e Lukaku, di Rebic e di Werner, chiedono all'Atalanta di Zapata, sognano lo scambio con Dybala, ma potrebbero accontentarsi di Moise Kean. Si mercanteggia e si chiacchiera.
È il calcio dell'estate. L'unica cosa certa è il desiderio di non sentire più il nome di Icardi. È qui il non detto. Maurito non viene semplicemente messo sul mercato. Maurito è svilito, svenduto, cacciato. È congedato dall'Inter con ignominia. Non importa a che prezzo e neppure che fine farà. Non c'è neppure l'antico fastidio di vederlo alla Juventus. Non c'è il timore di rendere più forti i nemici di sempre, quelli che da otto anni tengono in ostaggio lo scudetto.
Icardi sparirà dalla storia dell'Inter, come un ricordo sgradito, come una sciagura, come un nove passeggero che oltraggia la maglia di Meazza, Lorenzi, Angelillo, Boninsegna, Altobelli, Serena, Ronaldo, Vieri, Ibrahimovic, Milito. È una fotografia da sbianchettare. Qualcuno dice che la sua croce sia Wanda Nara, moglie e procuratrice. Paga per lei. Paga perché non ha preso le distanze. Non l'ha ripudiata. Ma si può chiedere a un calciatore, a qualsiasi lavoratore, di tradire il suo amore? Non si può, perfino se si chiama Wanda. Allora quello che resta di lui in questa storia è una foto di famiglia sul lago di Como. È lui che gioca con i figli, mentre l'Inter a Lugano battezza il progetto di Conte. Icardi per anni ha camminato in equilibrio tra l' Inter e Wanda. L'amante e la moglie. Ha scelto la moglie. Non ci sarebbe altro da dire. La punizione è la damnatio memoriae, ma è davvero Wanda la colpa? Eccolo il punto oscuro di questa storia. Cosa ha fatto davvero Icardi per subire la più metafisica delle condanne: il suo nome nel buio. È questa la risposta che Marotta e Conte devono dare. È un atto di verità verso tutti gli interisti. Grazie".
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