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Dopo cinque gare (due pareggi e tre sconfitte) l'Inter dei Zhang ha deciso di usare la linea dura con la squadra. Scrive il Giorno a proposito del ritiro, che non avrebbe fatto fare salti di gioia ai giocatori nerazzurri: "Al Centro Sportivo Suning i cancelli si aprono di tanto in tanto per far passare qualche auto, ma non sono quelle dei giocatori o dello staff tecnico. Per Stefano Pioli e i suoi calciatori non c’è possibilità di lasciare Appiano Gentile fino alla partita contro il Napoli di domenica sera." La prestazione di Firenze, in particolar modo, "ha lasciato attonito Zhang Steven sulle tribune del Franchi. Lo sguardo torvo del manager cinese non poteva essere portatore di buone notizie e infatti la scelta è stata adottare il pugno duro. E alcuni elementi del gruppo non hanno digerito di buon grado. Né l’idea del ritiro, né il comunicato emesso alla vigilia del lungo ritiro. Una nota totalmente a favore della guida tecnica (e fin qui non ci sono problemi di sorta) ma che sa soprattutto di forte accusa alle prestazioni del gruppo."
Se è vero che nel disastro della stagione nerazzurra non ci sono soltanto le mancanze di chi va in campo, è altrettanto vero che non ci possono più essere alibi: "Il ritiro, visto con l’occhio di una
parte dei giocatori, è un’auto-assoluzione per gli errori commessi in una fase di passaggio in cui Suning non aveva ancora pieno controllo della situazione, pur avendo già acquisito la maggioranza delle quote. Alibi che la società non vuole concedere, dopo quanto visto nello scontro diretto con la Fiorentina. E’ convinzione diffusa tra i dirigenti che le difficoltà siano dovute anche a una mancanza di cattiveria agonistica. Alcuni giocatori, soprattutto tra i sudamericani partiti per rispondere alla convocazione in nazionale, non sarebbero tornati con testa e gambe completamente rivolte al campionato."
Due punti di vista, quellod i alcuni giocatori e quello della dirigenza, molto distanti. "Il ritiro, così come l’appoggio incondizionato a Pioli, sono misure che vanno oltre un passato nel quale a pagare è stato spesso l’allenatore. Suning ha posto un taglio netto: i primi responsabili sono coloro che vanno in campo, dimostrino di valere per quel che vengono pagati o lasceranno il posto ai successori, appena conclusa la stagione. Lo stesso destino toccherà al tecnico, ma non prima di averle provate tutte e possibilmente non fino al termine del campionato. Se poi nemmeno una scelta così drastica come la clausura dovesse avere effetti positivi, allora l’esonero dello stesso Pioli potrebbe essere anticipato di qualche settimana, ridando per qualche gara la panchina in mano a Stefano Vecchi. Scelta, quest’ultima, che sarebbe però una contraddizione della nota emessa lunedì scorso."
(Il Giorno)
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