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Il patto Stra-Moratti: “Mi ha chiesto di vincere. L’Inter è il mio presente e in futuro…”

Eva A. Provenzano

E’ una clausola non scritta. La chiamano ‘Stra-Moratti’. Semplice, banale. Sta su tutti i contratti degli allenatori interisti e pure in quello di Stramaccioni. C’è un patto con il presidente, un patto chiaro: “Mi ha...

E' una clausola non scritta. La chiamano 'Stra-Moratti'. Semplice, banale. Sta su tutti i contratti degli allenatori interisti e pure in quello di Stramaccioni. C'è un patto con il presidente, un patto chiaro: "Mi ha chiesto di vincere. In quelle due ore in cui abbiamo parlato di Inter, quando mi ha scelto per sedere in panchina mi ha chiesto solo di fare quello. E' una cosa che chiede a tutti i suoi allenatori e l'ha chiesto anche a me, è normale per una squadra come l'Inter". 

OBIETTIVO - Vincere per prendersi il terzo posto, la zona Champions inseguita e che nell'ultimo mese si è avvicinata: è lì a sei punti. Non è una missione facile, dipende dai nerazzurri, e non solo da loro. "Per come ragiono io preferisco essere artefice del mio destino. Lavoriamo per vincere partita dopo partita, ma siamo dietro quindi se non sbagliano là davanti siamo comunque fuori. Nello scontro diretto puoi essere artefice del tuo destino anche se ha un coefficiente più alto di difficoltà", dice il tecnico interista.

PRIMO OSTACOLO - Quella con l'Udinese sarà uno scontro diretto, uno di quelli appunto in cui ognuno diventa arbitro del proprio destino. Non cambierà la base delle sue idee,  il mister è stato chiarissimo anche in questo: "L'intelligenza di una squadra sta nel mantenere un'Inter propositiva mantenendo in campo un'idea e allo stesso tempo lavorare affinché l'Udinese non metta in atto le sue armi, le sue ripartenze attaccandoci sui nostri errori. Sognerei, spero di vedere una squadra che mantiene la sua identità adattandosi anche alla squadra che ha davanti. E' ovvio che da una parte c'è la tua identità, l'idea che metti in campo e quello è il dna di una squadra e poi c'è la singola partita. Bisogna trovare un equilibrio tra le due situazioni. L'Udinese ha delle caratteristiche che possono farci male, senza snaturarci dovremo fare in modo che ciò non avvenga", spiega il mister.

STRA-MLITO - Dovrà esserci un mix dunque, tra base e adattamento alla situazione: "Potremo essere la vittima perfetta per l'Udinese, ma abbiamo lavorato per non esporci al loro gioco". In difesa non ci sarà Samuel, potrebbe giocare Chivu da centrale oppure Ranocchia. In avanti ci sarà sempre Milito: "Non servono dati statistici per scoprire il valore di Diego che sta rispondendo sul campo con prestazioni che non lasciano equivoci sul suo grandissimo valore".

MERITI - La filosofia resta quella, si pensa una partita alla volta: "Il mio presente è l'Inter. Spero possa essere anche il futuro". Ci sperano un po' tutti gli interisti, il futuro nerazzurro di Strama è legato al raggiungimento di quel sogno chiamato terzo posto. La partita del Friuli potrebbe essere l'ultima chiamata nonché il primo passo verso la riconferma per un giovane allenatore che comunque vada ha già dimostrato di essere all'altezza dell'Inter