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Il sogno di Thohir: emulare Real e Manchester United. E nel 2014…

Il sogno di Erick Thohir, acquistando l’Inter, sarebbe quello di diventare l’eroe dei due mondi. Il suo principale scopo, almeno inizialmente, sarà quello di riportare l’Inter e il suo marchio ai vertici del calcio europeo e mondiale. Il...

Riccardo Fusato

Il sogno di Erick Thohir, acquistando l’Inter, sarebbe quello di diventare l’eroe dei due mondi. Il suo principale scopo, almeno inizialmente, sarà quello di riportare l’Inter e il suo marchio ai vertici del calcio europeo e mondiale. Il Tycoon insieme ai suoi soci sarà quello di fare del brand interista un simbolo del calcio mondiale, portarlo ai livelli di quei club che già spopolano in ogni angolo della terra, dal Real Madrid al Manchester United.

Insomma il progetto sta nascendo e se con Moratti l’Inter nel corso degli anni si era data un volto internazionale schierando sempre meno italiani, ora lo sarà ancora di più. Nella passata gestione gli introiti sono precipitati e non ci dovrà essere più in futuro che un Triplette non sia sfruttato come avrebbero fatto altri club sotto il profilo del marketing e del settore commerciale. I passaggi saranno graduali ma intanto , la Isc (la holding creata da Thohir con Roeslani e Soetedjo ) verrà quotata nella borsa di Giacarta in attesa che, fra 2-3 anni, avvenga il passo più grande, ovvero quello di sbarcare nei mercato europei e americani. Ma in termini più pratici Thohir, che nelle diverse dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni ha spiegato più volte quale sarà il suo contributo almeno nei primi tempi, si concentrerà inizialmente sulla valorizzazione del brand Inter. Verranno sviluppati con maggiore attenzione i social network e si cercherà maggiore visibilità sui media stranieri. Il modello società per Thohir, ovviamente, è quello statunitense, ma il modus operandi manageriale dei club inglesi è un esempio da seguire

Le tournée internazionali, a fine stagione o in fase di preparazione estiva, che poco piacciono agli allenatori, diventeranno un’abitudine dell’IndoInter che nel 2014 tornerà certamente nel Sud-Est asiatico