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Quando sembrava ormai cosa fatta, l’intromissione del Porto su Imbula ha complicato i piani in casa nerazzurra. Ma andiamo con ordine; secondo la Gazzetta dello Sport, l’Inter si era presentata con un prestito oneroso (un milione) e obbligo di riscatto già a inizio settimana.
Ha rilanciato, portando il riscatto a 19 milioni e aumentando il prestito a 18 mesi. Poi si è dovuto tornare al tavolo col giocatore, per aggiustare il tiro dello stipendio un po’ verso l’alto. Partiti da una base di 1,9 milioni più bonus si è scavallato il muro dei 2 milioni fissi per far capire che Mancini conta su di lui e con il tecnico l’intera società pronta ad ascoltare le richieste del francesino. Poi, ecco gli inserimenti stranieri.
Tutti tentativi che hanno abbassato la velocità d’esecuzione dell’operazione-interista. In tutto questo scenario i nerazzurri si sono cautelati tornando su Felipe Melo. Col giocatore c’è un discorso avviato da tempo (biennale a 3 milioni), mentre con il Galatasaray bisognerebbe ancora trovare la quadra (i turchi vorrebbero 3 milioni, l’Inter preferirebbe che il centrocampista si svincolasse a zero euro).
Il giocatore brasiliano (con passaporto spagnolo) c’era anche rimasto male per non aver ricevuto più notizie dall’Inter, ma ora ha capito il perché: non tutto era così liscio come sembrava.
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