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Cottarelli: “Tifosi, 200 imprenditori e sponsor. Ecco il progetto InterSpac. Rummenigge…”

Eva A. Provenzano

L'economista che ha iniziato il progetto ha parlato del modello sul quale si basa e anche degli ex nerazzurri che hanno detto sì

«La formula di raccolta dei soldi sarà decisa solo dopo un incontro con l'Inter».Carlo Cottarelli, l'economista che ha fondato, il progetto InterSpac, che si dà l'obiettivo di aiutare il club attraverso l'azionariato popolare.

«Un modello è quello del Bayern. La gestione effettiva giorno per giorno poi la fanno i manager, non si sentono i tifosi giorno per giorno. Con un organo di sorveglianza che dà istruzioni rispetto a quanto pensano i tifosi», ha spiegato.

«La cifra alla quale si può arrivare? Non la dico. Non creo aspettative. Dipende da quanto ognuno ci mette. Ci sono tre fonti di risorse: una è dei tifosi, poi ci sono 200 imprenditori che possono mettere un po' di più e poi i corner investitor, sponsor che investono sulle quote del club. Come succede al Bayern. Tutto questo definisce la potenza di fuoco del progetto. Non mi sbilancio sulle cifre. Ma spero ci sia grande partecipazione. Prima facciamo il questionario e poi vediamo», ha sottolineato Cottarelli.

Ex interisti convinti

L'economista ha anche parlato degli ex Inter «Rummenigge a sostegno di questo movimento? Nomi di supporto interisti ce li abbiamo già. Parliamo di Bergomi, Zenga, Boninsegna e Berti non hanno da invidiare nulla a nessuno. Rummenigge è un idolo ma anche questi sono grandi nomi. Presidente di una futura grande Inter una figura come la sua sarebbe sicuramente un sì per me. Tutti hanno trovato questa iniziativa buona tra gli ex interisti, ma non tutti - magari perché sono impegnati con l'Inter ora - hanno accettato».

«Portare dalla nostra parte i diffidenti? Spero di riuscirci già anche nei prossimi giorni. Intendo rispondere a chi ha parlato di perplessità. Giusto sollevare obiezioni e fare domande che chiariscano il progetto. È un progetto difficile ma per vedere se funziona bisogna prima provare. Ho letto anche un articolo de La Gazzetta dello Sport, lo rileggerò bene e risponderò, spero poi venga pubblicata anche la risposta», ha anche detto rispetto alle critiche sollevate al modello. «Serve una società che vince come il Bayern e non fare follie come alcune società che poi non vincono», ha aggiunto.

«La cessione di Hakimi? Mi spiace molto della sua partenza per ovvi motivi. Ho fiducia in Inzaghi. Mi è sempre sembrato un allenatore bravissimo. Mi spiace per la partenza del giocatore marocchino, ma non penso che l'Inter non pensa comunque essere competitivo», ha concluso sull'Inter che verrà.

(Fonte: inter-news.it)