- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
primo piano
Gli esami sostenuti ieri da Sanchez hanno confermato l'entità dell'infortunio alla caviglia. Il cileno ora ricorrerà ad un ulteriore accertamento, ma l'ipotesi operazione sembra molto difficile da scongiurare. Spiega il Corriere dello Sport: "Dall’Inter, comunque, non trapela particolare ottimismo. Le probabilità che l’attaccante cileno finisca sotto i ferri, infatti, sono decisamente alte. E, in tal caso, la prospettiva sarebbe quella di rivederlo in campo soltanto nel 2020. Poche, invece, le speranze di poter adottare la via conservativa, che accorcerebbe i tempi di recupero ad un mese o poco più, quindi con ogni probabilità alla trasferta in casa del Torino del 23 novembre, dopo la prossima sosta per le nazionali. Cougat, che aveva già operato Sanchez alla stessa caviglia nel 2007, dovrà valutare se, insieme alla lussazione, ci possa essere anche una lesione del tendine peroneo e, soprattutto, se l’articolazione sia sufficientemente stabile da non comportare il rischio di altri cedimenti simili. Senza adeguate certezze, evidentemente, si procederà con l’operazione".
L'infortunio ha abbassato ulteriormente le speranze di riscatto: "Seppure ancora limitato a poche apparizioni, l’impatto sul pianeta nerazzurro di Sanchez era stato sin qui positivo: un gol e mezzo con la Sampdoria, seppure con la macchia dell’espulsione, e soprattutto una prestazione tosta contro il Barcellona in tandem con Lautaro. L’Inter aveva ottenuto il cileno in prestito dal Manchester United in prestito secco, accollandosi solo una parte, 5 milioni, del suo stipendio. Se già il suo acquisto a titolo definitivo a fine stagione era un’eventualità complicata, proprio in ragione dell’ingaggio monstre (20 milioni), dopo quest’infortunio le possibilità si riducono al lumicino", si legge sul quotidiano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA