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L'Inter si muove e si muove ad ampio raggio, sul breve ma anche sul medio-lungo periodo. L'accordo ufficializzato oggi con Infront dà una grossa boccata d'ossigeno alla società nerazzurra, che incamererà 80 milioni di euro per i prossimi quattro anni. Ma questi 80 milioni di euro sono solo la base minima garantita da Infront "per la commercializzazione delle sponsorship a livello europeo e per l'offerta legata alla corporate hospitality in occasione delle partite allo stadio "Meazza".
Questa cifra, infatti, potrebbe salire in base ai ricavi che l'Inter otterrà dai vari sponsor nel corso del prossimo quadriennio. Tra l'altro, l'accordo con Infront farà parte delle garanzie che Erick Thohir proporrà alle banche per ottenere la linea di credito e il prestito da 230-250 milioni di euro necessari per rilevare i debiti di Massimo Moratti e per le spese di gestione della società.
Ma non ci sono solo le banche e il marketing nell'agenda di Thohir. La questione stadio, infatti, resta all'ordine del giorno anche se l'Inter non ha intenzione di fare passi almeno fino al 2016. Quella è la data che potrebbe segnare lo spartiacque e la definitiva separazione delle due società milanesi, con il Milan ormai intenzionato a costruire un nuovo impianto.
L'Inter, almeno per il momento, non sembra intenzionata a percorrere questa strada e si sta orientando verso la ristrutturazione e il rinnovamento dello stadio di San Siro. I dati parlano chiaro: l'Inter è la prima società d'Italia come numero di abbonati e come spettatori. L'intenzione della società sarebbe quella di rinunciare al terzo anello di San Siro per ottenere uno stadio meno capiente ma di fatto costantemente pieno. Il terzo anello ha una capienza di 19.545 posti, quindi di fatto il nuovo San Siro diventerebbe uno stadio da circa 60.000 posti, più funzionale e soprattutto più moderno dopo le opere di ristrutturazione.
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