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Inter, già 19 i clean sheet: cosa c’è dietro i numeri di Sommer e difesa

Alessandro Cosattini Redattore 
Cosa c'è davvero dietro i numeri difensivi dell'Inter: sono 19 i clean sheet, ecco i segreti della squadra di Simone Inzaghi

Cosa c'è davvero dietro i numeri difensivi dell'Inter. Ne parla oggi il Corriere dello Sport in vista della prossima trasferta di Roma dei nerazzurri: "Dagli stadi di Serie A a quelli d’Europa fino all’Arabia Saudita. Il muro itinerante innalzato dall’Inter oggi si sposta a Roma, per difendere il sogno della seconda stella e rendere la vita difficile alla nuova Roma di De Rossi. Un banco di prova importante, allo stesso tempo il quinto scontro diretto consecutivo tra campionato e Supercoppa dopo aver già battuto Lazio, Napoli, Fiorentina e Juve nelle ultime tre settimane. Il tratto comune di questo filotto è il muro in forma smagliante, in grado di subire zero gol nelle quattro sfide ad alta quota.

In tutto i clean sheet in stagione sono già diventati 19, sempre con Sommer in porta, e non prendere reti all’Olimpico vorrebbe dire portarli a 15 in 23 giornate di campionato. Il percorso intrapreso è quello ideale anche in vista del ritorno della Champions, dal 20 febbraio contro l’Atletico Madrid, dove non subire reti sarebbe un assist fondamentale in prospettiva eliminazione diretta. Attualmente l’ultimo a battere il portiere nerazzurro è stato Pessina, su rigore, nella goleada di Monza e da quel momento l’imbattibilità si è estesa fino a 381’. Per l’ultimo gol incassato su azione bisogna tornare all’Epifania, oltre un mese fa, al momentaneo pareggio di Henry contro il Verona.

Per la tenuta del muro interista ogni tassello è fondamentale. Pavard nel 2024 è tornato titolare per diventare inamovibile, Acerbi ha smaltito le fatiche accumulate a fine 2023 e Bastoni sempre di più dimostra di conoscere a memoria i meccanismi di squadra. Per i rischi ulteriori e come ultimo baluardo c’è Sommer, che nelle ultime 4 sfide ha dovuto sfoderare soltanto 3 parate vere, neutralizzando prima Kvaratskhelia contro il Napoli e poi Bonaventura e Nico Gonzalez contro la Fiorentina. E se tutto questo non bastasse, il muro nell’ultima mezz’ora di gara diventa ancora più impenetrabile: in Champions la circostanza non si è mai verificata e - escludendo Pessina su rigore a Monza - l’unico gol più recente preso su azione in quell’arco di partita è di Henry (29’ della ripresa) nella sfida con il Verona. Fanno ovviamente eccezione i 2 centri del Bologna nei supplementari negli ottavi di Coppa Italia e poi c’è il vuoto fino al 2-1 segnato dal Sassuolo, a fine settembre con Berardi al 18’ del secondo tempo. Domani con la Roma sarà una sfida nella sfida, partendo dal fatto che i giallorossi fin qui in Serie A hanno segnato ben 15 reti nell’ultimo quarto d’ora di gara", si legge.



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