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Nel corso della presentazione con Beretta, l'amministratore delegato corporate dell'Inter, Alessandro Antonello, ha parlato del progetto che il club nerazzurro ha, in compagnia del Milan, per il futuro di San Siro, che dovrà diventare uno stadio al passo con gli impianti top in Europa. Non poteva mancare, per il dirigente interista, anche una battuta sul momento della squadra. Ecco le sue parole, raccolte dall'inviato di FCInter1908.it
È stato presentato il progetto stadio al Comune. Quando tempo ci vorrà per avere una risposta? Cosa prevedete?
Antonello: Non è una gestione difficoltosa, siamo d’esempio per tutta Europa. Gli unici a gestire impianto che cambia colori ogni tre giorni. Gestire San Siro significa ogni volta ospitare una finale di Champions League. Grande capacità già oggi di gestire un impianto insieme. Oggi pensiamo a un progetto comune con uno stadio e un impianto all’altezza dei top club europei. Coinvolgimento di advisor importanti, ci vuole tempo. Abbiamo presentato un’idea al comune sulla quale c’è ancora da lavorare. Poi presenteremo il progetto.
Quanto vale l’accordo in termini di cifre?
Antonello: Il valore economico non interessa. Inter e Milan hanno un accordo per l’eccellenza Beretta, questo è il valore dell’accordo. Andiamo avanti su questo progetto.
Beretta: Siamo al mese zero, c’è tanto da fare per valorizzare il nostro prodotto, sia per il servizio che offriranno Inter e Milan. La nostra intenzione è di coprire le aree hospitality, ma anche far sì che San Siro possa trattare bene tutti gli spettatori dello stadio.
Nella lettera inviata al Comune non è specificato se si rimodernerá San Siro o se si costruirà uno stadio nuovo.
Scaroni: Abbiamo presentato progettualità complessiva. Dove ci sono dentro entrambe le ipotesi che ognuna ha pregi e punti deboli. L’obiettivo è dare a Milano uno stadio moderno ed efficiente, uno stadio che marca Milano. Più facile nuovo, ma anche ristrutturazioni di successo come il Liverpool. Entrambe strade aperte.
Lo stadio nuovo potrebbe seguire quanto successo a Torino con stadio più piccolo. Magari rinunciando al terzo anello.
Antonello: Ridurre la capacità non piacerebbe ai fratelli Beretta. Oggi ci sono 78mila posti a sedere. Ci immaginiamo capienza ridotta. C'è una presenza media attorno ai 60 mila posti. In 5-6 partite c’è lo stadio pieno. Un contenimento della capienza non ci spaventa sui ricavi, contano i servizi che si offrono ai tifosi.
Inter e Milan fanno grandi numeri di spettatori. Potrebbero tornare entrambe in Champions, quali sono le tempistiche? Cosa verrà fatto per le famiglie?
Antonello: Lo stiamo già facendo oggi. Abbiamo una tribuna family dove ospitare le famiglie con servizi specifici. C'è la volontà di allargare questo settore. Dobbiamo tornare ad accogliere le famiglie, il tifo positivo. Poi si entrerà nel singolo dettaglio per dare uno stadio che possa accogliere chiunque ad assistere lo spettacolo.
Entrambe le società alle prese col Fair Play Finanziario. Le spese dello stadio sono fuori dalla richiesta Uefa?
Scaroni: No le spese sono fuori. Advisor ne abbiamo una buona quantità. All’estero le cose le hanno già fatte e possiamo copiare le eccellenze. Gli inglesi accolgono le famiglie in modo spettacolare. Abbiamo perso il contatto col resto del mondo. L’unica è stata la Juve, anche se in coda agli altri. Dobbiamo fare una cosa fantastica prendendo le esperienze migliori al mondo.
Quali sensazioni in vista del derby?
Antonello: Dispiaciuti di non giocare altri due derby in Coppa Italia. Momento non felice, ma la squadra ha le caratteristiche per uscire da questo momento di appannamento per tornare a dimostrare i valori già evidenziati. Obiettivo di arrivare in Champions. Verso il derby con grande concentrazione.
Scaroni: Non parlo, dico solo dello stadio e di Beretta.
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