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All'interno del matchday programme che alza il sipario su Inter-Spal c'è una interessante intervista ad Alessando Bastoni, che racconta sensazioni, sogni e speranze: "Non bisogna dare per scontato il fatto di poter giocare in un Club come l'Inter ma non sento la pressione, solo l'adrenalina. Per me calpestare il prato del Meazza da giocatore dell'Inter è una cosa incredibile come andare agli allenamenti e trovare calciatori come Godin o Lukaku, gente che fino all'anno scorso usavo alla Playstation. Devo molto al settore giovanile dell'Atalanta, li sono cresciuto come giocatore e come persona. La svolta? L'esordio da titolare con il Parma contro il Torino, quando sono sceso in campo ho pensato "questa è la partita che può cambiare la mia carriera", abbiamo vinto 2-1 e da lì ho cominciato a giocare stabilmente in Serie A. Ho lavorato molto sulla tecnico all'Inter, ai difensori viene chiesto sempre di più di costruire e io cerco di farlo nel migliore dei modi. In campo tutti mi spronano, specialmente i difensori. Godin mi dà consigli più di esperienza, su come marcare l'uomo, Skriniar su come essere più aggressivo. Il mister è tosto, mi fa capire dove sbaglio per migliorarmi sempre. Ho vent'anni e devo pretendere molto da me stesso. La Nazionale maggiore è il sogno di ogni bambino, ma adesso sono in Under 21. Penso a far bene qui. La partita perfetta? Finale di Champions, ovviamente indosso la maglia dell'Inter, uno 0-0 al 90°, calcio d'angolo e io che segno".
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