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22 maggio 2010, stadio Santiago Bernabeu, finale di Champions League tra Inter-Bayern Monaco. È il 35esimo del primo tempo quando Diego Milito di testa spizza un pallone di testa che finisce nei piedi di Wesley Sneijder. L'olandese restituisce palla in profondità al Principe che in velocità brucia i due centrali del Bayern Monaco, Demichelis e van Buyten, e segna il gol che porterà l'Inter in vantaggio. A distanza di più di otto anni, Martin Demichelis non dimentica quella finale persa contro i nerazzurri: "Certo che mi fa male, non sapevo se avrei avuto la possibilità di giocarne un'altra di finale. Nell'1-0 Diego mi ha superato, ma nel 2-0 ha battuto un altro (van Buyten), quindi non lo attribuite a me (ride). C'è una cosa che non ho mai detto perché poteva sembrare una scusa, ma 10 giorni prima di quella finale avevo avuto le emorroidi. Sono peggiorate, e ho potuto iniziare a correre solo 3 giorni prima della finale. Avevo perso 3 chili. Pensavo che non sarei stato scelto per giocare ma a van Gaal non importava", ha detto l'ex difensore argentino in un'intervista a La Nacion.
MESSI - Poi l'ex difensore parla del suo rapporto con Leo Messi: "Abbiamo iniziato ad essere convocati in nazionale quasi nello stesso momento, nel 2005, e abbiamo condiviso molti momenti. Non ho mai voluto abusare del nostro rapporto, anche perché io sono un tipo timido e di solito non gli scrivo per congratularmi o salutarlo. Leo è un tipo introverso, ma nel privato di solito fa battute, si diverte, è molto amichevole con gli amici. L’ho visto molto più deluso nel 2010, quando abbiamo perso 4-0, piuttosto che dopo la finale del 2014: lì avevamo dato tutto e avevamo poco da rimproverarci. Ho anche notato che stava molto peggio l’anno successivo, in Cile, nella Copa América 2015. Leo era morto, distrutto. Era triste come tutti gli altri, ma tutti gli occhi sono puntati su di lui e si sente più responsabile". Quando Messi inizia a stare male dal punto di vista fisico (vomito e diarrea), Demichelis corre in soccorso del suo connazionale consigliandogli un nutrizionista italiano: "Leo era stanco di vomito e diarrea, è difficile consigliare a qualcuno come lui di cambiare abitudini alimentari, ma la grandezza di Leo risiede anche nel fatto che è aperto a reinventarsi. Fortunatamente ha consultato il nutrizionista ed ha iniziato a disintossicarsi da quegli alimenti che gli causavano quei sintomi".
(La Nacion)
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