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Intervenuto ai microfoni di Tuttosport, l'ex calciatore dell'Inter Evaristo Beccalossi ha parlato così dell'inizio di stagione dell'Inter e dei suoi protagonisti.
Che giudizio dà dell’inizio di stagione dell’Inter? «Credo sia stato molto positivo. C’è stato l’arrivo di Conte, che ha dato un’impronta importante alla squadra e sono cambiati parecchi giocatori, per cui già essere lì con la Juventus in questo momento è una gran cosa. Sono stati tutti molto bravi».
Si aspettava a questo punto di essere a un solo punto dalla Juventus?
«No, non mi aspettavo una crescita così veloce. Se me lo avessero detto all’inizio dell’anno ci avrei messo la firma. Avendo seguito il cammino dell’Inter in questi anni, non posso che dire che sia stato fatto un grande lavoro. Poi chiaro che una volta che si arriva così vicino, magari si inizia a sognare di volere il massimo, ma non bisogna scordare che la Juve è una squadra che è stata costruita negli anni e che vince da tanto tempo. Di solito, a questo punto del campionato aveva già fatto il vuoto e messo al sicuro la leadership. L’Inter deve partire da quanto costruito quest’anno, cercando di stare attaccata alla Juve il più possibile per lottare. Però il cammino fatto dalla società quest’estate è già importante».
Tra i nuovi acquisti chi ha avuto l’impatto migliore?
«Barella e Sensi sono stati molto bravi. Fare il salto da una squadra più piccola a una big non è mai semplice, invece si sono inseriti da subito bene. Però, devo dire che soprattutto la crescita non è stata nei singoli, ma nel gruppo. Si vede che ci sono delle forti motivazioni e che c’è un’ottima organizzazione».
Visto che lo ha citato: quanto sarà importante per l’Inter recuperare un giocatore come Sensi?
«La cosa incredibile di questo giocatore è che sembra che sia all’Inter già da parecchi anni per come ha giocato. Si aspetta il suo recupero perché si è affermato come un giocatore forte».
Che impressione le ha fatto Lukaku?
«Lukaku ha 26 anni e ha margini di miglioramento incredibili. Però a me piace tantissimo per atteggiamento e voglia di fare, non si nasconde mai e cerca sempre di aiutare la squadra. Anche Lautaro sta facendo un campionato eccezionale grazie al fatto di avere un giocatore come Lukaku al suo fianco, che si sposta e lotta con tanti difensori. Magari il belga non ha giocato benissimo tutte le partite perché non avendo fatto una vera e propria preparazione non era brillantissimo all’inizio, ma a livello di squadra ha un peso enorme, perché libera anche Lautaro che ha più spazio per essere protagonista. Chiaro, il top sarebbe averlo sempre al massimo anche in Champions, ma nel calcio mica sempre si riesce e non va a intaccare il valore assoluto del giocatore».
Cosa pensa invece della stagione fin qui di Lautaro?
«Anche lui è cresciuto tanto. L’anno scorso dava l’impressione di essere sempre sotto esame, quest’anno ha capito di essere un giocatore importante e col tipo di gioco che ha Conte sta crescendo in fretta e diventerà determinante».
C’è il pericolo che le sirene del Barcellona si facciano sentire sempre più forti e attraggano il giocatore?
«Credo che adesso l’Inter sia anche una società molto forte e credo che i giocatori possano anche sentire le sirene, ma non interessino. Sta nascendo un’Inter vincente, e quando sei in una squadra vincente è difficile mollarla».
Lei conosce bene anche Sebastiano Esposito, attualmente in Under 19. È già pronto per essere un giocatore decisivo per l’Inter?
«Lui è già un giocatore dell’Inter a tutti gli effetti, ma deve rimanere con i piedi per terra. È un giocatore che mi ha impressionato tantissimo. Vedendolo anche in allenamento, è giovane, ma fortissimo, se ci sarà bisogno sarà all’altezza della situazione. Poi, non bisogna scordarsi la sua età. Il futuro è tutto dalla sua».
Quindi c’è bisogno di rimpolpare la rosa a gennaio o va bene così?
«Chiaro che si vuole essere protagonista su più fronti, se ci sarà un’occasione a gennaio si può fare e credo che la società sia la finestra. Ma per me, che giudico dall’esterno, l’Inter ha già fatto il grosso del lavoro ed è già tornata competitiva, manca solo magari qualcosa per completare».
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