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Bento convince
—Questo perché nel ruolo manca dietro a Sommer un vero co-titolare e il brasiliano, che ha pure passaporto italiano, è considerato da Piero Ausilio e Dario Baccin addirittura già ora come il possibile erede dello svizzero, anche se inizialmente ci sarà una stagione di coabitazione tra i due. A convincere l’Inter ad accelerare, il fatto che Bento abbia giocato da titolare le due amichevoli disputate a marzo dalla Seleção contro Inghilterra e Spagna, attirando su di sé le attenzioni di molte possibili rivali.
L’interessato però ha già detto sì all’Inter dall’estate scorsa, quando sembrava percorribile la trattativa prima dello stop imposto dall’Athletico Paranaense. In quell’occasione, Alexandre Mattos, direttore sportivo del club di Curitiba, però aveva promesso ad Ausilio di rivedersi dopo un anno per trattare la cessione del suo gioiello. Nel frattempo né l’Inter, né l’Athletico Paranaense sono rimaste a guardare: Baccin è volato in Brasile per tenere vivi i rapporti con il giocatore e il suo entourage, mentre l’Athletico si è già assicurato il sostituto, vale a dire Leo Linck, anche perché tutti a quelle latitudini sanno che, dopo essersi promesso all’Inter, Bento non intende venir meno alla parola data.
Il piano per la porta
—Ad agevolare la trattativa pure il fatto che l’Inter, avendo deciso di non far valere il diritto di riscatto per Audero dalla Sampdoria come previsto dagli accordi (il cartellino era stato valutato 7 milioni), ha pure la necessità in tempi brevi di trovare un nuovo portiere per Inzaghi, il tutto senza creare un problema per la lista Uefa, alla luce dello slot liberato dal collega. Nonostante sul cartellino di Bento sia stata posta una clausola rescissoria da 60 milioni valida per l’estero, l’Inter ha la convinzione di poter ottenere il sì dalla controparte per 15, cifra che soltanto in un secondo tempo verrebbe coperta da qualche operazione in uscita, probabilmente legata ai giovani. La volontà, va ribadito - e qui sta la novità rispetto a tutte le altre trattative al momento ancora abbozzate - è quella di agire subito.
D’altronde che l’Inter abbia in testa di trovare un numero 1 che possa prendere i gradi e tenerli per molti anni - come fatto da Samir Handanovic - è un’idea non nuova nella testa di Ausilio e Baccin: non ci fossero state altre priorità, probabilmente oggi quel ruolo sarebbe coperto da Andrij Lunin, poi andato al Benfica dopo che - pure lui - si era promesso all’Inter. A un anno di distanza, grazie anche all’aiuto dato dal mercato dei parametri zero, non ci sono esigenze impellenti: le posizioni lasciate scoperte da Klaassen e Sanchez verranno coperte da Zielinski e Taremi e l’unica casellina vuota risponde al ruolo che verrebbe occupato da Bento.
La richiesta di Inzaghi
—In tal senso va ricordato pure come Inzaghi abbia chiesto - e ottenuto - che la rosa campione d’Italia sia intaccata il meno possibile e pure le buone notizie sul fronte Dumfries (che ha riaperto alla trattativa per il rinnovo a cifre più basse rispetto ai 5 milioni inizialmente richiesti) sono state accolte molto positivamente dall’allenatore. Questo anche perché in caso contrario, sarebbe inevitabile provare a vendere in estate l’esterno che andrebbe in scadenza nel giugno 2025. Però, come sottolineato, la partita si è riaperta e Ausilio conta pure di riuscire a chiuderla anche alla luce della mano testa dall’olandese verso il club”, si legge.
(Fonte: Tuttosport)
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