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Bergomi: “Conte, grande chance con l’Inter anche per scudetto. Lautaro, le difficoltà dovute…”

L'ex capitano nerazzurro ha parlato all'indomani dalla vittoria dei nerazzurri contro gli ucraini che vale la finale di EL

Eva A. Provenzano

Uomo simbolo di questa squadra, lo hanno messo al centro del progetto sia la società che Conte. Sta avendo un grande rendimento e si sta confermando ora. È tornato al gol anche Lautaro, è tornato sui suoi livelli, si era smarrito forse per le voci di mercato ma penso anche per cambiamento tattico. Quando la squadra è andata a cambiare tatticamente non si trovava più, è andata incontro a delle difficoltà, con il 3-5-2 compatto la squadra si è ritrovata. 

Si erano allargati con il cambio tattico ma la forza dell'Inter è stata la loro intesa, lo sfruttare a vicenda i loro movimenti. Giocando come ad inizio campionato la coppia ha ricominciato a funzionare. Lukaku non ha mai smesso, quando combinano vicini diventano devastanti. 

-Lukaku è il Conte pensiero sul campo: si può fare un paragone con l'importante di Ronaldo il Fenomeno nella squadra del 1998?

Tutti e due fondamentali. Ronaldo era un'altra cosa. Ma quando vuoi andare a prendere gli avversari alti, palla a Lukaku e lui va. Quando invece stai basso lui è un punto di riferimento per Lautaro Martinez. Poi la metto sul lato caratteriale, lui sin dall'inizio ha preso per mano l'Inter, quando fa gol abbraccia anche Esposito, fa capire l'importanza del gruppo e si è inserito benissimo. Non ho mai avuto dubbi su di lui. 

-Lo sfogo di Conte sembra aver ricompattato la squadra... 

Ha cambiato comunicazione. All'inizio quando era andata male in CL con il Borussia aveva detto che con determinati acquisti non si poteva vincere subito. E invece dopo l'Atalanta è arrivato a comunicare esageratamente nei confronti della società, ma si è messo a compattare il gruppo, ad esaltare le qualità dei giocatori, la loro disponibilità, il sacrificio, il tutti insieme. Non so se lo ha fatto apposta ma è venuto fuori il gruppo e tutti fanno il tifo per i compagni, anche chi trova poco spazio. Quando hai questo succede quello che è successo nel Mondiale dell'82, abbiamo avuto un itinerario simile. Si vede che la squadra gioca compatta e unita. 

-Sembra quasi che l'EL abbia poco valore, invece sarebbe utile vincere per le squadre italiane...

L'Inter ha bisogno di aggiornare il proprio palmares. L'abbiamo sempre un po' snobbata ma quest'anno abbiamo una chance unica. Sono onesto, se si fosse giocato durante il campionato, dove c'era da raggiungere una qualificazione in Champions o qualche obiettivo ci sarebbe stato turn-over e avrebbe incontrato difficoltà. Invece qui è arrivata nella bolla in Germania e sta riuscendo a far giocare sempre i migliori, ha il tempo di recuperare e questi sono i risultati. È una coppa importante che permetterebbe all'Inter di giocare un altro trofeo, la Supercoppa Europea che l'Inter non ha in bacheca. Ci sono tutti gli ingredienti per poter fare bene contro un avversario forte e ben organizzato. Ma la squadra vista in questo periodo ha dominato le gare. 

-Da cosa dipende secondo te il futuro di Conte? 

Mi metto nella testa di Conte e mi dico che io l'anno prossimo ho una grande possibilità. Perché la Juventus ha cambiato ancora. L'Inter ha già preso Hakimi e prendere altri giocatori e diventare la squadra più forte. Avere la possibilità di guidarla allo scudetto, riportarlo a Milano penso sia un'opportunità importante per l'allenatore. Quindi si può ricompattare tutto l'ambiente e ripartire bene. 

-Siviglia peggior avversario possibile? 

Per me il Manchester era più pericoloso. Maguire poteva tenere Lukaku mentre i due centrali del Siviglia non hanno quella fisicità. Invece sul palleggio sono pericolosi. Vogliono dominare la partita e l'Inter non te lo permette perché ti aggredisce. Le qualità degli spagnoli sono gli esterni e in mezzo hanno Banega che gestisce ogni pallone. In avanti hanno diverse alternative. Ma lo United poteva essere più pericoloso. 

-La fase difensiva Conte l'ha sistemata senza Skriniar...

Di Godin ho sempre detto che non era il suo modulo ideale ma tirava sempre fuori la prestazione in qualche modo perché è un uomo di temperamento, di carattere, che conosce il calcio. Alla fine se gli dai copertura alla squadra esalti anche questi giocatori. Skriniar è sempre stato in difficoltà non è mai riuscito ad entrare bene nei meccanismi e quando trovi un giocatore come Bastoni che riesce anche a costruire lo vedi che ha un passo avanti. È pure mancino, avere uno che ti esce palla a piede, che protegge la palla, che ha personalità è importante. In fase difensiva sta facendo bene l'Inter. E D'Ambrosio è l'uomo simbolo. Fa sempre gol importanti, lo metti in diverse posizione, è coraggioso, anche con la fasciatura ha fatto un gol fondamentale. 

(Fonte: SS24)

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