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«Zenga. Mi chiama e mi parla di calcio».
Difensore di destra. Bergomi, Zanetti o Maicon?
«Dico Maicon, è il primo calciatore moderno. Un attaccante in difesa».
Centrali: Ferri, Samuel, Materazzi, Lucio. Due tra questi.
«Samuel, uno che con il sole tramontato spaventa. E Riccardo Ferri».
A sinistra: Roberto Carlos, Brehme o Di Marco?
«Direi Brehme, ma recupero Zanetti, il capitano dei capitani, e lo metto qui».
Centrale di centrocampo: Brozovic, Chalanoglu o Thiago Motta?
«Brozovic, un illuminato, uno di quelli che più si alza la tensione della partita, più abbassa il suo battito cardiaco. È andato in Arabia perché sapevano che lui soffre troppo a non giocare, si sarebbe incazzato e sarebbe stato un problema per tutti».
Centrocampista di destra: Simeone, Barella, Berti.
«Barella, l'ho visto a Como, aveva 18 anni, era in prestito dal Cagliari. In mezzo a un gruppo di scappati di casa capivi che era un fenomeno».
A sinistra: Matthäus o Mkhitaryan?
«Matthäus, ma Mkhitaryan è diventato davvero importante».
Tre attaccanti: da destra, Thuram o Eto’o?
«Eto’o, perché è stato il più grande affare della storia dell’Inter».
A sinistra: Rumenigge o Baggio?
«Baggio, assolutamente».
Centrale, e qui sono cazzi: Ronaldo, Milito, Ibrahimovic, Lautaro o Vieri?
«Ronaldo, quando c’era lui un abbonato dell'Inter andava allo stadio non per vincere, ma per vedere qualcosa di incredibile».
Allenatore?
«Inzaghi. Ha un'idea e una gestione del gruppo che mi piace molto. E fa di quelle cose che a me veramente fanno impressione: Bastoni attaccante aggiunto, Di Marco che diventa punta a destra… Però farei anche la panchina».
Vai.
«Julio Cesar in porta. MIkhitaryan, Luisito Suarez. Era un grande, una bella persona. Hernan Crespo. E poi Alvaro Recoba, il più grande talento sprecato nella storia del calcio, un sinistro divino».
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