- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
primo piano
Getty Images
Come capita spesso in questa stagione, l'Inter, dopo un'ottima prestazione, scende in campo deconcentrata e con pochi stimoli. È successo con l'Empoli a San Siro dove la squadra di Inzaghi è uscita sconfitta. Il giorno dopo la gara, il Corriere dello Sport analizza nel dettaglio la prova dei nerazzurri. "Il campionato non è una Coppa. E quando cambia il palcoscenico cambia pure l’Inter. Contro l’Empoli se n’è avuta l’ennesima dimostrazione. Con tanti ringraziamenti da parte del Napoli, che sale a +13, cancellando di fatto le ultime velleità di rimonta di Inzaghi. A distanza di soli 5 giorni dal trionfo in Supercoppa a Riyad, invece che l’abito di gara i nerazzurri hanno indossato una semplice veste da camera. E stavolta nemmeno San Siro, come tante volte in passato, è riuscito a dare la scossa. Così i toscani hanno fatto il colpaccio, battendo i nerazzurri in casa per la seconda volta nella loro storia. Approfittando sì dell’inferiorità numerica avversaria per oltre un tempo, ma mostrando anche coraggio, sfrontatezza e pure una notevole capacità di palleggio".
"A tradire, lasciando i compagni in 10, è stato proprio Skriniar. Già ammonito, ha alzato il piede ad altezza testa di Caputo e si è visto sventolare inevitabilmente il secondo giallo. Chiaro che la testa dello slovacco non fosse e non sia libera, ma l’accoglienza di San Siro era stata tutt’altro che malevola. Quando lo speaker ha annunciato il suo nome, infatti, si è sentito solo qualche fischio sparuto, subito coperto dal resto della gente. E, anche dopo il rosso, la Curva, che aveva già annunciato la sospensione del giudizio nei suoi confronti, gli ha dedicato un coro. Certo che, se quella di ieri è stata la sua ultima gara a San Siro, ha concluso nel peggiore dei modi".
(Corriere dello Sport)
© RIPRODUZIONE RISERVATA