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"Martedì contro il Benfica c’è stata una nuova dimostrazione di straripante superiorità sulla fascia. L’ennesima prova top del magico trio, che nella passata stagione è stato uno dei segreti dell’esaltante cammino fino alla finale di Champions. E anche il City di Guardiola ha ballato da quella parte, tanto da costringere il buon Pep a snaturare la propria filosofia. A Istanbul, però, è mancato il guizzo tra le linee, la giocata illuminante per creare superiorità: Micki è rimasto fuori per infortunio e la manovra nerazzurra ne ha risentito. Non le prestazioni di Bastoni e Dimarco, che in Turchia hanno ottenuto la definitiva consacrazione nel grande calcio. Alessandro ha tenuto bene su Haaland e Bernardo Silva, costringendo il portoghese a rincorrerlo e a difendere. Federico, invece, ha colpito una traversa che avrebbe potuto cambiare la storia del match e della competizione".
"L’Inter formato big d’Europa è un unicum in Champions. Le catene delle altre grandi - quasi tutte disposte con la difesa a quattro e il tridente offensivo comprende sempre un attaccante di qualità, un giocatore da uno contro uno. L’Inter, invece, sfrutta l’ampiezza, la profondità e arriva sul fondo col palleggio. Con Bastoni che si trasforma in regista avanzato, Micki che si veste da 10 e l’instancabile Dimarco a sprintare e a sfondare dietro la linea dei difensori", sottolinea Gazzetta.
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