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Inter, che spinta dalla catena di sinistra. Bastoni-Mkhitaryan-Dimarco, il segreto di Inzaghi

Inter, che spinta dalla catena di sinistra. Bastoni-Mkhitaryan-Dimarco, il segreto di Inzaghi - immagine 1
Qualità, intensità, grandi giocate e tante occasioni create. Molte di queste nascono dalla catena di sinistra

L'Inter gira come una macchina quasi perfetta. In Europa ha dimostrato ancora una volta di potersela giocare con tutti. Qualità, intensità, grandi giocate e tante occasioni create. Molte di queste nascono dalla catena di sinistra, uno dei segreti della squadra di Inzaghi.

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"Nell’Inter di Simone Inzaghi, c’è un triangolo che più di tutti richiama l’attenzione degli avversari ed è quello che si forma sulla catena di sinistra. Per protagonisti Alessandro Bastoni, Federico Dimarco e Henrikh Mkhitaryan. Il pericolo per gli avversari arriva sempre da quelle parti e il paradosso è che lo sanno tutti, ma in pochi riescono a limitare l’arrembaggio nerazzurro sulla corsia mancina. L’Inter pende pesantemente a sinistra, anche se i gol arrivano spesso dal versante opposto. Il gioco nasce su quella fascia, con la sovrapposizione interna di Bastoni, grazie alle imbucate di Mkhitaryan e ai cross tagliati alle spalle della difesa firmati da Dimarco. Il tutto a folle velocità e con minuziosa precisione di passaggi, movimenti e inserimenti senza palla. In Italia come in Europa, la catena di sinistra di Inzaghi è la cartina di tornasole della sua Inter. Quando si accendono i tre, sono dolori per tutti", analizza La Gazzetta dello Sport.


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"Martedì contro il Benfica c’è stata una nuova dimostrazione di straripante superiorità sulla fascia. L’ennesima prova top del magico trio, che nella passata stagione è stato uno dei segreti dell’esaltante cammino fino alla finale di Champions. E anche il City di Guardiola ha ballato da quella parte, tanto da costringere il buon Pep a snaturare la propria filosofia. A Istanbul, però, è mancato il guizzo tra le linee, la giocata illuminante per creare superiorità: Micki è rimasto fuori per infortunio e la manovra nerazzurra ne ha risentito. Non le prestazioni di Bastoni e Dimarco, che in Turchia hanno ottenuto la definitiva consacrazione nel grande calcio. Alessandro ha tenuto bene su Haaland e Bernardo Silva, costringendo il portoghese a rincorrerlo e a difendere. Federico, invece, ha colpito una traversa che avrebbe potuto cambiare la storia del match e della competizione". 

"L’Inter formato big d’Europa è un unicum in Champions. Le catene delle altre grandi - quasi tutte disposte con la difesa a quattro e il tridente offensivo comprende sempre un attaccante di qualità, un giocatore da uno contro uno. L’Inter, invece, sfrutta l’ampiezza, la profondità e arriva sul fondo col palleggio. Con Bastoni che si trasforma in regista avanzato, Micki che si veste da 10 e l’instancabile Dimarco a sprintare e a sfondare dietro la linea dei difensori", sottolinea Gazzetta.

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