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Getty Images
Gli ottavi di finale di Champions League… col turnover. Oggi il Corriere dello Sport si sofferma sulle scelte di Simone Inzaghi per Benfica-Inter, ma più in generale sulle rotazioni europee dell’allenatore nerazzurro.
“A parole sono capaci tutti. «Ho venti titolari», ha detto Inzaghi dopo il 3-3 con il Benfica. Ma poi ci vogliono anche i fatti. E, da questo punto di vista, nulla si può dire al tecnico nerazzurro. La qualificazione agli ottavi di Champions, infatti, è stata conquistata ricorrendo massicciamente al turn-over. Solo in una partita, quella di andata con gli stessi portoghesi, è andata in campo l’Inter tipo. In tutte le altre, l’impiego di seconde linee - ma non sono tali per Inzaghi... - è stato ampio e abbondante. Il top è stato raggiunto al Da Luz, con Acerbi unico titolare a partire dall'inizio. Ma anche nei due match con il Salisburgo, le rotazioni non sono mancate: 4 rincalzi a San Siro e 5 in Austria. Del resto, il primo indizio in questo senso era arrivato all’esordio in Europa, in casa della Real Sociedad: anche in quel frangente i titolari furono "solo" 7.
C’è da dire che quella prima volta non aveva dato il migliore dei segnali. Il primo tempo, infatti, era stato molto simile a quello dell’altra sera in Portogallo, con la differenza di aver incassato soltanto un gol, poi recuperato nel finale da Lautaro, ma non certo dopo una ripresa stratosferica. In ogni caso, Inzaghi è andato comunque avanti per la sua strada, convinto del valore della sua rosa. Il top l’ha raggiunto, appunto, al ritorno con il Benfica. E la sensazione è che probabilmente abbia esagerato con tutti quei cambi. La gestione dell’intervallo, però, è stata un capolavoro. La verità è che ha letteralmente ribaltato i suoi giocatori, ma mantenendo sempre la lucidità nel dare le corrette indicazioni. Ha messo tutti davanti alle proprie responsabilità. Tuttavia, non effettuando alcuna sostituzione, ha dato a tutti pure l’opportunità di riscattarsi. E’ stata una dimostrazione di fiducia, che quasi tutti i nerazzurri hanno raccolto al meglio. Se ci fosse scappato anche il 4-3 sarebbe stato un trionfo, ma anche con un insperato pareggio si può dire che, tutto sommato, Inzaghi abbia avuto ragione. Quasi tutti i titolari hanno riposato e arriveranno più freschi alla sfida di domenica con il Napoli. In aggiunta non ci saranno le scorie di una sconfitta, non sempre così semplici da smaltire, ma la carica per essere riusciti a recuperare una partita che pareva ormai persa.
Resta il rammarico che, con la vittoria, approfittando del pari tra Real Sociedad e Salisburgo, all’Inter sarebbe bastato un pareggio nell’ultima partita con gli spagnoli per prendersi il primo posto nel girone. Così, invece, occorre soltanto vincere. E chissà se, per l’occasione, Inzaghi punterà sui migliori a disposizione o se farà ancora turn-over”, si legge.
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