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Turnover e infermeria
—Ad ogni modo, proprio la possibilità di gestire le forze, quelle mentali e quelle fisiche, è il primo fattore che può spingere i nerazzurri in Europa. Tanto più che il calendario, in campionato, appare in discesa. Il mirino è puntato esclusivamente sul match di ritorno con l’Atletico Madrid, dopo il successo per 1-0 dell’andata. Ogni scelta, nelle prossime due settimane, sarà finalizzata a mandare in campo al Civitas Metropolitano la migliore formazione possibile. Vero è che c’è qualche infortunato di troppo, ma i problemi sono di lieve entità. Anche quello di Frattesi: ieri stava già molto meglio e se, oggi, non dovesse avvertire più fastidio, non sarebbe nemmeno necessario effettuare controlli. In ogni caso, al massimo, salterà il match con il Genoa. Contro i rossoblù, comunque, dovrebbero rivedersi Acerbi e Thuram. Mentre per Calhanoglu è possibile si attenda la sfida con il Bologna del 9 marzo. In ogni caso, contro l’Atletico ci saranno tutti.
Fisicamente, il gruppo di Inzaghi ha dimostrato la sua tenuta. Ma la forza dell’Inter è anche, se non soprattutto, mentale, grazie pure a uno spogliatoio più unito che mai. Lautaro e compagni non hanno mai sbagliato una partita. Unica eccezione con il Benfica: ma le stesse riserve, pur sotto 0-3 all’intervallo, hanno dato il via alla rimonta per il 3-3. Insomma, c’è piena consapevolezza dei propri mezzi e della propria forza, nonché una straordinaria autostima, che consente di rispondere al meglio alle difficoltà e di venirne a capo. Ultima dimostrazione l’altra sera con l’Atalanta, partita fortissimo. È bastato un quarto d’ora per assestarsi e poi non c'è stato scampo.
Non più outsider
—Certo in Europa è tutto diverso, i valori si alzano. Ma adesso l’Inter non è più considerata un’outsider. Al contrario, viene ritenuta una vera contende per il trofeo. E si tratta, probabilmente, del miglior riconoscimento del lavoro di Inzaghi. Dovesse superare l’ostacolo Atletico, insomma, non solo le ambizioni si alzerebbero, ma anche la carica per prendersi una rivincita di Istanbul. Contro il Manchester City, quasi un anno fa, i nerazzurri persero da sfavoriti, ma mettendo in crisi gli avversari. Venivano da emozioni uniche ed è mancata quella ancora più straordinaria della vittoria. Ora più che mai, però, sta montando la voglia di riprovarci", si legge.
(Fonte: Corriere dello Sport)
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